AIELLO: IL GOVERNO CAMBIA, MA LA POLITICA E’ SEMPRE QUELLA:

L’on Aiello interviene sulla notizia che a Bruxelles  si è aperta la strada a importazioni di popdotti agricoli dal Marocco sub sahariano:

Avevamo sperato veramente che il nuovo Ministro per l’Agricoltura Centinaio,
leghista, avesse imbroccato una nuova strada, positiva, su cui si poteva
convergere, quando ha intercettato l’accordo CETA col Canada, dicendo in maniera
abbastanza diretta che il Governo non avrebbe mai approvato questo accordo.
Sembrava una posizione interessante, soprattutto per i riverberi che poteva avere
sul regime che l’Italia deve mantenere a tutela del grano duro siciliano e
meridionale, e soprattutto sull’insieme dei trattati internazionali stipulati da tutti i
governi precedenti che gravano sulla nostra agricoltura, per una loro revisione, per
una loro riconsiderazione, e per impedire comunque che ci sia un ulteriore
allargarmento di condizioni di favore per agricolture di Paesi Terzi, soprattutto
mediterranei o sostanzialmente assimilabili con le nostre realtà produttive.
In realtà il CETA non è stato ancora bloccato, il Ministro ora sembra essere
diventato piu’ morbido, prende tempo, forse anche perché ha subito pressioni
fortissime da parte dell’agroindustria del Nord Italia, e quindi ritorna sui suoi passi,
cominciando la solita manfrina di un atteggiamento veramente vergognoso.
Quello che ora rischia di travolgere tutto per quanto riguarda il Mezzogiorno italiano
ed europeo, è l’allargamento delle condizioni di favore verso l’agricoltura del Sahara
occidentale, ex colonia marocchina. Viene volgarmente denominato, infatti, Sahara
Occidentale Marocchino.
In realtà da moltissimi anni la Spagna persegue una politica di commercializzazione
trasversale di produzioni ortofrutticole africane, che hanno praticamente doppiato le
produzioni spagnole, assumendone forme e connotati. Ma i n questo caso si tratta
di fasce di nuove produzioni, di nuovo impianto, di nuove trasformazioni agrarie,
che in questi anni sono state insediate da parte di imprese per lo piu’ spagnole,
possibilmente con fondi dei Progetti Meda e della UE. E ora gli spagnoli sono pronti
per immettere grandi quantità di prodotti concorrenti con le produzioni
ortofrutticole del Mezzogiorno europeo, italiano, e siciliano in particolare. Li
vogliamo vedere ora, questi ministri leghisti e battaglieri, che dovrebbere difendere
il Mezzogiorno e l’Agricoltura. Li aspettiamo al varco, perché questa è diventata
veramente una situazione non solo tragica, ma vergognosa, che non si puo’ piu’
tollerare. Noi siamo contrari a questo allargamento spropositato dei confini della
collaborazione commerciale con Paesi concorrenti con noi, predisposto nel riserbo
delle stanze di caute burocrazie ministeriali, al riparo da sguardi indiscreti degli
imprenditori agricoli e delle loro organizzazioni di rappresentanza, e seguiremo
come sempre e con attenzione le mosse che faranno questi governanti italiani a
tutela dell’Agricoltura meridionale.

di Redazione19 Lug 2018 10:07
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