Passalacqua tra le “otto grandi” d’Europa: il 25 l’andata dei quarti a Gerona.

Peccato per i tanti, ancora una volta troppi, che non c’erano: ieri sera si sono persi una partita, intensa, combattuta, bellissima dalla palla a due fino alla sirena, che ha fatto capire quanto “anche” il basket femminile possa e sappia regalare spettacolo ed emozioni. La Passalacqua ha vinto, con merito, per l’ottava volta su otto incontri, sudando parecchio, non abbassando mai la guardia e mettendocela tutta per quaranta minuti. Oltre che giocando fin dall’inizio senza pensare ai quattro punti di vantaggio eredità della vittoria a Gdynia, forte della giusta convinzione che cercare il contenimento contro le polacche, arrivate a Ragusa con una quindicina (circa) di tifosi al seguito, caldi e appassionati come e meglio di tifosi nati molto più a Sud, sarebbe stato il modo di perdere. Perché la squadra ospite ha tenuto il campo perfino meglio che a casa sua, andando sotto sempre di poco e limitando al minimo i danni , poi rialzando la testa fino a portarsi a più sette a metà della terza frazione. E’ stato allora, quando per qualche minuto (non di più) si è corso davvero il rischio di vanificare il tanto ben fatto fino a quel momento, che le aquile hanno dimostrato in pieno sia il loro spessore sia la voglia di farcela: l’impressione che la marea avesse smesso di salire è stata subito netta, poi, il resto della sfida è stata tutta una convincente conferma. Anche se le baltiche (che bella squadra) sono rimaste sempre appena appena dietro, facendo sentire il loro fiato sul collo delle biancoverdi, trascinate dalla “solita” grandissima Astou Ndour di questi tempi e, forse ancora di più, da una Dearica Hamby addirittura migliore. E con loro, le altre cinque scese sul parquet: appena in otto a dividersi tanta fatica, ma, con capitan Valerio in convalescenza e ancora lontana dal rientro,  delle “sperimentate” è rimasta in panchina soltanto Maria Miccoli. Adesso siamo a quarti di finale e ci tocca l’orgoglio catalano Girona (per l’esattezza Spar Citylift Girona), che si è rifatta alla grande in casa (89/62, grazie innanzitutto ad un avvio di gara devastante) della sconfitta di misura (60/65) al Pireo sbarazzandosi di una grande come l’Olympiacos.  Una “bestia” da far paura, con le già incontrate Traorè (Galatasaray) e Martinez (Schio), l’infinita Alminaite (205 cm), il play italo-asutraliano Romeo, Magali Mendy e tanto altro, oltre al pubblico, sempre numeroso e molto “caldo”. La Passalacqua è alla pari come media altezza ed è parecchio più giovane, come singole e come media, ma ci vorrebbe un’impresa davvero grossa: andata a Girona (effetto del secondo posto Passalacqua nel ranking) giovedì 25 alle 20,30. Domenica il campionato, con l’arrivo al PalaMinardi di Vigarano (ore 18, arbitri Raimondo di Roma, Bandinelli di Murlo e Corrias di Cordovado) cui seguirà mercoledì 17, ancora al PalaMinardi (ore 20,30, arbitri Cappello di Porto Empedocle, Triffiletti di Messina e Tarascio di Priolo) il recupero della  terza di ritorno con Fila S. Martino.

Passalacqua Ragusa -Basket 90 Gdynia  –  PARZIALI: 20/11-30/32-49/49-71/66

RAGUSA: Consolini 11, Gorini 5, Spreafico, Stroscio ne, Formica 4, Miccoli ne, Soli, Bongiorno ne, Savatteri ne, Hamby 23, Kuster 12, Ndour 16. Allenatore Recupido

GDYNIA: Jankoska 11, Copper 21, Skerovic 11, Kotnis ne, Morawiec 4, Ossowska ne, Handy 5, Rembiszewska, Aleksandravicius 6, Vitola 8. Allenatore Vetra

ARBITRI: Vovk (Croazia), Baki (Turchia) e Vassallo (Malta)

di Lina Giarratana12 Gen 2018 12:01
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