Passalacqua: non più tre mesi di inibizione ma solo quattro giornate di squalifica per Dearica Hamby

Come riporta il comunicato diffuso dalla Passalacqua “la Corte Sportiva d’Appello, in parziale accoglimento del reclamo, ha applicato alla giocatrice Dearica Hamby il provvedimento di squalifica per 4 gare (di cui una già scontata)”. Dato che, oltre che fortemente ridotta, la pena è stata anche modificata (in pratica “declassata”) da inibizione a squalifica, riguarderà solamente le gare di campionato e consentirà a Dearica di giocare in Eurocup. La decisione è stata accolta con giustificata soddisfazione dall’avvocato Enrico Cassì, scelto dalla Passalacqua per assistere la società nella vicenda “Abbiamo lavorato tanto per giungere a questo risultato che ci ripaga degli sforzi. Giustizia è stata fatta”. Coach Gianni Recupido, dopo aver rinunciato a Dearica a Broni (prima giornata di squalifica) dovrà farne a meno anche in casa con S. Martino di Lupari (gara posticipata dal 23 dicembre al 17 gennaio), il 7 gennaio con il quintetto di Nino Molino a Napoli e il 14 gennaio al PalaMinardi con Vigarano. Potrà riaverla disponibile già per la trasferta di Lucca del 21 gennaio: secondo la decisione iniziale avrebbe invece dovuto attendere il 12 marzo, quindi un mese dopo la conclusione del campionato e dopo la fase ad orologio!. Non meno serie il problema in EuroCup, che ripartirà con i quarti di finale dal 4 gennaio e che il 12 marzo avrà già avviata la fase finale!! (Ricordiamo che la prossima avversaria sarà la vincente tra la svedese Udominate Unea e la polacca Basket Gdynia: le svedesi hanno vinto in casa 71-67, il ritorno è in programma stasera). Fin qui il davvero soddisfacente “nudo” risultato di un ricorso, per il quale la società si era immediatamente attivata dopo la notizia della decisione, apprezzabilissimo e meritato frutto dello splendido lavoro di un legale bravo, attento, partecipe e, notoriamente “super addetto ai lavori” come l’indimenticata bandiera virtussina. Il quale, da navigata “vecchia volpe” di situazioni del genere, pur ribadendo la convinta fiducia nella felice e soddisfacente soluzione per la quale la giusta causa societaria motivava il pieno diritto, accogliendo il mandato non aveva comunque nascosto le difficoltà. Siamo straconvinti che il successo pieno e senza ombre, oltre che un indubbio, grande riconoscimento al lavoro svolto, sia stato anche il massimo “politicamente” ottenibile dopo la sentenza iniziale, affrettato, scontato sbocco (ma di sicuro in buona fede) del un processo mediatico “consumato” sul web:non edificante, cattivo, macchiato da una rabbiosa acrimonia andata molto oltre il fatto sportivo (di indubbia anche se involontaria gravità conseguente) e, peggio di tutto, apparso più interessato a “colpire” Dearica (soltanto?) che…al fatto stesso. Lo diciamo, mettiamolo subito in chiaro, senza aver la minima intenzione di far dietrologia, di piangersi addosso (“i soliti piagnistei dei meridionali) e meno ancora di “suggerire” sudditanze interessate. Ma rimane comunque il fatto, e la vicenda vale da chiara conferma, che anche in questi tempi di “tastiera facile e libera” sarebbe doveroso fermarsi un istante a riflettere prima di scrivere e intrecciare il nodo scorsoio per l’impiccagione mediatica. In tutta Italia, isole comprese..       

di Gianni Papa20 Dic 2017 08:12
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