Continuano a lavorare gli artisti di “FestiWall”

La chiusura del Quartier Generale non ferma gli artisti impegnati nel terzo FestiWall, festival di arte pubblica, realizzato col sostegno del Comune di Ragusa. E’ stato, infatti, ultimato anche il quarto muro, “Border”, opera del duo catanese GUE: un omaggio al paesaggio ibleo realizzato in via Addolorata su di una facciata a strapiombo sulla valle. «Il progetto – affermano gli autori – fa parte di un percorso di evoluzione del nostro codice espressivo: dopo aver dipinto scene astratte con personaggi immaginari, abbiamo iniziato a destrutturare le figure creando un sistema di intersezioni di piani e linee morbide. Abbiamo voluto portare in città un linguaggio contemporaneo anche attraverso la scelta di tinte dal carattere innovativo». “Border” è il filo sottile che lega l’uomo al paesaggio: nel gioco di stratificazioni e scambi fra l’ingegno, la tecnica e il lento procedere del tempo, sviluppa una cartografia specifica del limite variabile della città e del suo prolungamento nel territorio. Gli altopiani scanditi dai muretti a secco e dai terrazzamenti ispirano una composizione ad andamento curvilineo, nella sovrapposizione di trasparenze e campi cromatici. La visione sospesa di un territorio, attraversato da linee rette e curve che seguono un principio di orientamento e di rottura, come strade che percorrono il paesaggio disegnato dai confini dei muretti, dai campi coltivati, ai margini di incontro fra la città e i suggestivi scenari aspri e rocciosi della campagna iblea». Quasi pronto anche l’ultimo lavoro dell’artista australiano Guido Van Helten, opera monumentale sulla facciata del liceo Umberto I. Primi a chiudere i muri di FestiWall 2017 lo spagnolo Sebas Velasco, il francese Zoerism e il russo Marat Morik. Sebas Velasco, conosciuto per i sui lavori mozzafiato, ha realizzato “Il suonatore Gino”, ritratto del proprietario (da 40 anni) del negozio di dischi (unico in città) che lo ha reso un punto di riferimento per la cultura musicale ragusana. Zoerism ha scelto una vecchia stazione di servizio su via Marsala, ribadendo la sua grande abilità nel fondere strutture meccaniche ad architetture complesse. Come rivela “nella vecchia stazione di benzina volevo realizzare qualcosa connesso al luogo. Il muro è in un incrocio tra quattro strade, per questo ho dipinto una grande macchina che viene sbalzata fuori dal traffico. Ad uno sguardo più attento si nota che l’auto al posto del motore ha i pedali: è un giocattolo, che crea immediatamente un legame con l’aspetto sognante e ludico dell’infanzia». Il russo Marat Morik ha lavorato su di un muro in via Nicastro per “On the way to pescheria”: omaggio all’Italia e alla Sicilia, alle contraddizioni della sua cultura in cui bellezza e durezza si confondono. «L’Italia in generale – dice – e la Sicilia in particolare, mi hanno sempre affascinato. Spesso creo murales non direttamente connessi al paese in cui sono, ma questa volta ho sentito che il collegamento era importante. Crescendo in una delle regioni più fredde della Russia siamo stati esposti alla cultura italiana tramite libri e vecchi film, ma volevo andare oltre. L’oggetto è un uomo che va in un mercato di pesce: son rimasto sorpreso dalla brutalità e la violenza del pescivendolo, che ho legato alla foto della strada scattata all’aeroporto in viaggio verso Ragusa. Questo mix di retrò e nuovo, il cliché e la sua immagine percepita è ciò che rende l’Italia un posto molto speciale». La terza edizione di FestiWall, ha visto anche riattivare il “Quartier Generale”, sede degli eventi collaterali, grazie alla riapertura del “City”, resa possibile dalla collaborazione con il Comune, che ha fatto ritornare a vivere l’ex ristorante, diventato punto di raccolta e riferimento per i cittadini. La mostra “Hundred” di Geometric Bang, i live, i djset, i talk, e i workshop per adulti e bambini hanno portato migliaia di persone nel quartier generale, avviando la riqualificazione dell’area del parco. Le opere di quest’anno si inseriscono in un territorio che vive un momento critico, dovuto allo spopolamento del centro storico e le sue ricadute sull’area urbana, continuando il focus sul territorio antica caratteristica di successo del progetto. L’idea di portare delle opere nel centro storico, realizzate da artisti per lo più stranieri che offrono il loro sguardo altro alla città, crea un dialogo con quanti vivono i luoghi in cui FestiWall ha scelto di inserirsi, superando la paura dell’altro ed eliminando il rischio di derive razziste. Per Vincenzo Cascone e Antonio Sortino dell’Associazione Culturale Pandora, ideatori e curatori del progetto: «la collocazione delle opere d’arte all’interno del tessuto urbano del centro storico vuole stimolare il dialogo e il confronto di tutti i residenti, senza alcuna distinzione, per favorire una rinascita di questo importante quartiere della città». L’attuale edizione ha avuto un’anteprima il 5 agosto a Marina di Ragusa. In piazza Torre, centro della movida estiva, l’artista spagnolo Dulk, uno dei protagonisti più visionari del panorama della Street Art internazionale, ha realizzato il murale “Lost & Found”: un sentito un grido d’allarme sui tragici effetti della corruzione ambientale e sulle sue inevitabili conseguenze.  Artisti e indirizzi muri FestiWall 2017. Quartier Generale City, via Natalini 4, Ragusa – Dulk (E), piazza Torre, Marina di Ragusa – GUE (IT), via Addolorata (Strada per cimitero) Ragusa – Marat Morik (RUS), via Generale Cadorna – via Luciano Nicastro, Ragusa – Guido Van Helten (AUS), Liceo Classico Umberto I, via Giordano Bruno, Ragusa – Sebas Velasco (SPA), Via Maiorana – Ponte Vecchio, Ragusa – Zoerism (F) Via Marsala- via Giovanni Meli (ex stazione rifornimento), Ragusa. (Foto: scorrevole in alto Vinny Cornell, in evidenza Marcello Bocchieri, nell’articoli in alto Marcello Bocchieri, nell’articolo in basso Seby Veloso)

 

di Redazione10 Ott 2017 14:10
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