Passalacqua: gara quattro, capolinea.

Per la seconda stagione di fila, anche se questa volta con la formula “tre su cinque”, il cammino della Passalacqua si interrompe contro Schio, sebbene il nuovo calendario della semifinale avesse previsto due gare consecutive al PalaMinardi per provare a bissare l’impresa di gara uno. Invece, sarà una maledizione che si aggiunge all’obiettivo maggior spessore delle scledensi, proprio dal parquet di casa, davanti a tribune ancora una volta (molto) meno piene di quanto gli sforzi di Gianstefano Passalacqua avrebbero meritato, le biancoverdi hanno dovuto cedere il passo alle campionesse d’Italia. Questo potrebbe starci benissimo, come in effetti ci sta: quello che appare difficile da digerire (almeno a ferita ancora aperta) è la prestazione fornita in due sfide che era lecito attendersi affrontate da una squadra mentalmente più “nella parte”. Non è mancata la voglia di battersi, perché in gara tre soprattutto e per pochi minuti in gara quattro, le aquile hanno sempre tentato, riuscendovi almeno in parte, di rimanere in partita fino all’ultimo: aggiungendo in più occasioni la concretezza della logica al profumo della speranza. Però non è bastata, perché quando giochi contro la più forte di tutte, per reggere la sfida devi fare più del massimo: invece, alcune biancoverdi, in particolare in gara quattro, sono state lontane anche da uno standard accettabile. Succede e succederà, alla Passalacqua come a qualsiasi squadra di qualsiasi sport, e non è il caso di fare drammi, nella speranza che anche il presidente la pensi nello stesso modo, però è indubbio che in qualche modo è la fine di un ciclo. Il che porta come logica conseguenza, che la sconfitta e l’esclusione dalla finale scudetto abbiano segnato anche il punto dell’inevitabile svolta. Vi anticipo, avete ragione, ne parlo subito: ci sarebbe anche da chiedersi se vista la prova di Erlana Larkins, che nonostante i sedici punti è piaciuta davvero poco, e considerata anche l’inattesa brutta prova di Astou Ndour (la peggiore della stagione) sarebbe stato meglio non pagare la penale per la squalifica dell’americana oppure far giocare comunque Laura Nicholls. Naturalmente non esiste una risposta, come avviene sempre quando ci si affida ai se ed ai ma: forse si e forse no, non lo sapremo mai. Peccato, davvero peccato: la parte finale della stagione era stata splendida, come era stata splendida la Passalacqua indomabile, coraggiosa, commovente, trascinante ammirata a Schio in gara due, e questo aumenta ancora il rimpianto. Innanzitutto nell’animo del presidente, che prima del rompete le righe avrebbe il sacrosanto diritto di togliersi più di un sassolino dalla scarpa, magari rinunciando per una volta al suo consueto modo di fare cortese: non è nel suo stile e non lo farà, ma qualcuna dovrebbe rifletterci sopra… E crediamo che per la prossima stagione, se non avrà perso la voglia di spendere tanto non ricevendo in cambio neppure la soddisfazione di vedere il PalaMinardi pieno almeno nelle semifinali (e non dimentichiamo i quarti con il Galatasary), nessuno possa negargli anche il sacrosantissimo diritto di pretendere di più alla nuova squadra. Iniziando dalla richiesta tassativa di evitare “scivoloni” come Vigarano e Broni, tanto per citarne qualcuno e non volendo ricordare il disastro di Final Four in Coppa Italia, che alla fine condizionano pesantemente il cammino nei play off. Detto e ribadito che la finale scudetto ahimè non ci riguarderà, diciamo anche del molto di buono fatto dalle aquile nella quarta annata in A1, iniziata con la SuperCoppa mezza (e più) scippata, poi travagliata da tanti infortuni e con un cambio di tecnico “in corsa, eppure capace di regalare meraviglie in Europa e tante belle cose in campionato. Purtroppo è stata meno bella proprio sul più bello, però un grande grazie è d’obbligo: davvero. E su questo, a differenza di quanto accaduto in una domenica di gennaio al parquet del PalaMinardi, non ci piove… (Foto Alessio Mauro).
TABELLINO: Passalacqua Ragusa 54 – Fila Wuber Schio 65 — Parziali: 13/20-24/37-34/50 – RAGUSA: Larkins 16, Consolini 6, Gorini 4, Valerio, Spreafico 11, Formica 5, Rimi ne, Bagnara 4, Brunetti ne, Bongiorno ne, Vanloo 6, Ndour 2. Allenatore Recupido. — SCHIO: Yacoubou 11, Martinez 7, Bestagno ne, Gatti 3, Miyem 4, Tagliamento, Masciadri 6, Zandalasini 12, Sottana 9, Ress, Macchi 13. Allenatore Procaccini. ARBITRI: Cappello di Porto Empedocle, Triffiletti di Messina e Sartori di Arsiè.

 

di Lina Giarratana25 Apr 2017 00:04
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