Al teatro Donnafugata di Ibla, venerdì 10 e sabato 11, la riproposta di "Eternity"

Nata da un’idea di Turi Occhipinti e Gaetano Scollo, di Esposti Amianto Sicilia, e venuto dopo ‘Lamiantu’, splendida arma artistica nella guerra contro il serialkiller silenzioso, anche “Eternity” (presentata per la prima volta nel 2012) mira alla sensibilizzazione sul problema dell’amianto, l’assassino dimenticato (per colpa ma anche per paura), destinato nel tempo inevitabilmente ad aumentare il suo macabro raccolto di morte, colpendo anche al di fuori del serbatoio (purtroppo) obbligato dei lavoratori del settore. Allora Turi e Gaetano avevano affidato la loro idea a Claudia Puglisi, una giovane drammaturga e regista il cui (sicuro) talento era garantito dal curriculum di alta qualificazione costellato di riconoscimenti prestigiosi, che raccolse l’onerosa sfida sviluppando l’idea iniziale fino a farne un coinvolgente mix di sensibilità partecipativa e di irriducibile accusa: divenuto in seguito, con lei stessa come regista de “La Compagna Prese Fuoco”, un lavoro teatrale di grande, meritato successo.  Gli ottanta anni della onnipresente “morte ritardata”, con le tombe fresche di chi ha già concluso il conto alla rovescia e timbrato l’ ineludibile cartellino della “uscita” a scandire insieme ogni sconfitta ed ogni colpa, suggerendo un’ideale cartella della memoria zeppa di file non espressi ma comunque esistenti e impossibili da cancellare, erano riproposti  da “Eternity” in forma di sfibrante confronto dall’esito scontato (ma non facile, l’uomo conosce  i trucchi e l’arte del difendersi) tra l’inquietante, perché incredibilmente umana, assenza di pietà della morte-angelo e l’inquietante, perché incredibilmente umano, esternazione-rivelazione-confessione di uno dei due manager imputati in un processo che avrebbe potuto (e dovuto) costituire la linea guida da seguire. Su tutto, la polvere killer dell’amianto, che si trasmutava da impalpabile ma soffocante causa scatenante in protagonista del presente e, con disperata ineluttabilità, del futuro. A cinque anni di distanza, in una situazione senza segnali di miglioramento che continua a relegare i nuovi morti solo al ruolo di nuove tacche sulla pistola dell’impalpabile assassino, Turi, da presidente dell’Associazione Sentieriblei , ha voluto riproporla  affidandola ancora alla direzione della curatrice del testo Claudia Puglisi ed allo straordinario angelo carnefice (e vendicatore?) Silvia Scuderi: nuovo invece lo sconfitto, questa volta interpretato da un superbo Filippo Luna. Venerdì 10 e sabato 11 marzo(ore 20,30), al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla, mentre il tempo sembra rendere sempre più flebili le speranze di una giustizia verso le vittime di un omicidio fuori dal tempo tristemente diluito tra passato presente e futuro, “Eternity” rinnova il suo desiderio-sogno-dovere per non concedere alibi al rischio dell’oblio, così grave perché così drammaticamente possibile.

di Gianni Papa09 Mar 2017 15:03
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