Il Gruppo consiliare 5 Stelle sulle vicende di ieri e sul ruolo giocato dalle opposizioni

I sottoscritti consiglieri comunali del gruppo del Movimento 5 Stelle di Ragusa intendono esprimere il rammarico per l’andamento dei lavori d’aula nel corso della seduta di lunedì 30 gennaio.
Lo fanno con l’auspicio che l’attuale situazione possa essere attentamente valutata anche dai colleghi delle varie opposizioni nell’ottica di una serena gestione della vita amministrativa del Comune.
Come, purtroppo, avvenuto più volte nel corso dell’attuale sindacatura, e come legittimamente disapprovato anche dal precedente Presidente del Consiglio, Giovanni Iacono, che tanto teneva al rispetto dell’Istituzione e dell’aula consiliare in particolare, si è tentato di interrompere l’attività del civico consesso in maniera inopportuna e con malcelata esigenza di visibilità da parte della consigliera Marabita che intende fare valere il proprio dissenso nei confronti dell’amministrazione Piccitto attraverso metodi assai discutibili.
La consigliera, che si dichiara ancora aderente al Movimento 5 Stelle, senza rispettarne regole interne e assumendo posizioni e atteggiamenti contrari allo stesso, nonché fortemente lesivi dell’immagine, anche dei suoi appartenenti, ha inteso, ancora una volta, esternare la sua disapprovazione nei confronti delle scelte dell’amministrazione Piccitto, con una critica a tutto campo su questioni prevalentemente interne al Movimento 5 Stelle di Ragusa, riguardanti gli esiti del programma elettorale e altri aspetti dell’attività amministrativa che vengono contemplati con scarsa conoscenza dei fatti e delle normative di riferimento.
Trattandosi di una situazione eminentemente interna la Movimento, appaiono sconsiderate, politicamente, le strategie di solidarietà che vengono rivolte alla Marabita con il malcelato tentivo di scongiurare un suo ritorno nella maggioranza, peraltro non ricercato.
Piuttosto appaiono come ingerenze in fatti interni del Movimento le osservazioni di diversi esponenti delle opposizioni, che oltrepassano la normale comunicazione politica. C’è il rischio di innescare un a pericolosa deriva politica, nessuno dei 5 Stelle si è mai sognato di entrare nelle questioni interne riguardanti Partecipiamo, il Movimento Città, Il PD o l’UDC, abbastanza risapute ma per le quali c’è stato il buon senso di mantenere un atteggiamento distaccato come è naturale che fosse.
Come è auspicabile che siano contenute le esuberanze di appartenenti al meetup dei dissidenti al quale fa capo la Marabita, che non possono intervenire in aula, sia pure nella parte riservata al pubblico, per organizzare la protesta che vede la consigliera come cavallo di Troia per scompaginare l’attività d’aula.
Piuttosto, non ci possiamo esimere dal rilevare come la stessa Marabita e molti esponenti delle opposizioni tengano in poco conto le esigenze della collettività ragusana, pervasi solo da un furore cieco contro una amministrazione democraticamente eletta e una composizione del consesso scientificamente determinata dagli avversari al ballottaggio.
Ieri era in discussione, al primo punto, l’approvazione del regolamento comunale per la definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento, in pratica l’applicazione della norma nazionale sulla rottamazione delle cartelle esattoriali per i tributi comunali non saldati e non di competenza dell’esattoria locale.
Non vogliamo arrivare a pensare, come qualcuno ha suggerito, che tutto sia stato organizzato per boicottare la discussione sull’argomento, ma le solite strategie sul numero legale, attuate ad inizio di seduta e durante la stessa, con esiti negativi, inducono a riflettere sulla scarsa attenzione di molti esponenti delle opposizioni che poco si adattano al tanto esibito interesse per il bene comune e della collettività ragusana.
Una norma nazionale, che doveva essere solo ratificata nell’interesse dei cittadini, entro il 31 gennaio, ha rischiato di saltare per le inconcepibili esibizioni, peraltro parziali, di un componente il civico consesso, la Marabita, che ha anche espresso voto contrario all’approvazione del regolamento e, in particolare, agli emendamenti che ne definivano più favorevolmente le agevolazioni. Ma le opposizioni, in maniera sconcertante, ancora una volta hanno mostrato di tenere fede al calcolo di partito e personale, dimostrando distacco totale dalle vere esigenze del sentire comune.

di Redazione31 Gen 2017 16:01
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