La casa in campagna di Tringali? Legambiente: "Immobile realizzato illegalmente"

Antonio Tringali nuovamente sotto attacco, ma questa volta a parlare è il circolo Il Carrubo di Legambiente Ragusa con una nota:

Dopo decenni di assalto al territorio agricolo, con l’approvazione definitiva del Piano Paesaggistico di Ragusa, sono state finalmente bloccate la costruzioni di ville e villette in zona agricola che stavano distruggendo il paesaggio dell’altopiano Ibleo fatto di muri a secco, carrubi, masserie e animali al pascolo.

Tutto risolto? No, perché gli interessi particolari privati cercano sempre nuovi soluzioni per aggirare le norme. Un caso esemplare è rappresentato da una villetta costruita in un’area dove, in base al Piano Paesaggistico, le nuove costruzioni sono consentite soltanto se legate in modo diretto all’attività agricola . Il proprietario, che non svolge l’attività agricola, non potendo costruire un nuovo fabbricato in zona vincolata ha tentato allora la carta della demolizione e ricostruzione di un vecchio fabbricato rurale esistente. Solo che ha realizzato la nuova costruzione in un’area diversa da quello del vecchio fabbricato da abbattere. Ma questo nelle aree vincolate dal Piano Paesaggistico non è consentito perché c’è l’obbligo nella ricostruzione del rispetto integrale della sagoma del fabbricato. Significa che un comune cittadino può demolire un vecchio fabbricato , ma lo deve ricostruire esclusivamente nello stesso posto. Lo afferma, oltre a diverse sentenze di TAR , Consiglio di Stato e circolari ministeriali , anche l’ultima norma in campo edilizio e cioè   il Decreto Legge 21 giugno 2013 n. 69.

L’immobile, realizzato in base alla documentazione in possesso di Legambiente, sembrerebbe quindi illegale a meno che il proprietario non dimostri che è funzionale all’attività agricola, cosa difficile visto che il terreno è di soli 1.782 mq, altrimenti va demolito e ricostruito nella medesima area del vecchio fabbricato rurale come previsto dalla norma.

Il caso, non molto diverso dalle decine di casi denunciati in passato da Legambiente, di per sé grave in quanto dimostra uno scarso rispetto delle regole di convivenza civile e una dose elevata di furbizia, è ancora più grave in termini fiducia nelle istituzioni se si considerano i protagonisti . Infatti la cosa che colpisce in questa storia sono i soggetti coinvolti: il Presidente del Consiglio Comunale di Ragusa in quanto proprietario dell’immobile costruito e un progettista, che Legambiente ha ritrovato nell’affare sulle concessioni edilizie illegittime relative a villette in zona agricola e in alcuni casi di lottizzazioni abusive, ultima quella di San Giacomo sequestrata dalla magistratura a seguito di un esposto di Legambiente. Di fronte a questa preoccupante situazione Legambiente, come ha sempre fatto in passato per ogni situazione di sospetta violazione del Piano Paesaggistico, ha provveduto a segnalare il caso alla Procura della Repubblica di Ragusa e a chiedere alla Soprintendenza di Ragusa e all’Ufficio Tecnico Comunale di Ragusa un intervento per il rapido ripristino dei luoghi.

di Redazione04 Gen 2017 10:01
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