Un'analisi post voto del Pd di Scicli

L’esito delle elezioni di domenica scorsa ed il risultato impietoso ottenuto dal Partito Democratico dimostrano come la linea politica voluta dalla Senatrice Venerina Padua e dal segretario del primo circolo Armando Cannata, sia stata assolutamente perdente e resa ancora più insopportabile perché perseguita al prezzo di calpestare le regole statutarie del Partito. Ricordiamo infatti che il nostro Circolo aveva formalmente chiesto le primarie e aveva presentato una qualificata candidatura anche per scegliere la coalizione (che andava nella direzione di quella risultata vincente, perché coerente con le nostre scelte politiche, con il sentimento dei nostri elettori e con l’orientamento della grande maggioranza dei cittadini). Ricordiamo che le primarie erano state indette dalla segreteria provinciale per il 16 ottobre, poi spostate al 23 ottobre, poi annullate, calpestando ogni regola statutaria.
Dire “l’avevamo detto” oggi non ci appaga. Dire che la città, in realtà, ha votato come andavamo dicendo noi da mesi non può essere motivo di soddisfazione. Dire che il Circolo era nato per rappresentare anche nel Pd quelle problematiche che la gente ha sentito proprie alle urne è cosa nota, ma non motivo di compiacimento né di rassegnazione.
Invero, una filiera impressionante di errori sono stati commessi da dirigenti locali e provinciali del Pd, con il silenzioso avallo dei vertici regionali del Partito.
Dal rigetto delle primarie alla decisione di fare imporre dall’alto la candidatura a sindaco, dalla scelta della coalizione elettorale (rigettata con ferocia dal nostro elettorato come peraltro noi avevamo previsto), alla posizione ambigua che troppi esponenti istituzionali del Pd hanno avuto sullo scioglimento per mafia e sulla discarica per rifiuti speciali. Ed ancora, dall’aver presentato una lista civetta (Prospettiva Democratica Scicli) che non è stata neppure in grado di superare la soglia di sbarramento (ma, in compenso, ha avuto il merito di sottrarre quei 450 voti alla lista del Pd), sino all’aver presentato la stessa Lista del Partito Democratico (depositata da Cannata) depotenziata perché composta da soli 12 nominativi, ovvero quattro candidati in meno!
E, nonostante queste scelte dissennate, alla fine non possiamo che evidenziare come proprio i 4 candidati che il Circolo Scicli Democratica ha voluto mettere a diposizione per un progetto non suo (anzi, che ha dovuto subire come imposizione dall’alto) hanno portato ben 652 preferenze ovvero – in soli 4 – quasi il 52% delle preferenze complessive di tutti i candidati in lista. Dato che testimonia l’impegno profuso, ma anche il peso politico che il Circolo continua ad avere nell’elettorato sciclitano.
Per questo – oggi – ci preme anzitutto ringraziare Marco, Gianpaolo, Emilia e Laura, perché hanno tenuto in piedi il Partito e mostrato abnegazione in condizioni elettorali complicatissime.
Abbiano ben chiaro, invece, i vertici provinciali del Pd, come il nostro circolo sia stato determinante per far si che il Partito Democratico continuasse ad avere una propria rappresentanza nel Consiglio Comunale di Scicli e non divenisse lo zimbello della politica ragusana.
Di fatto, però, le stesse scelte del Pd di Scicli rischiano di bruciare il futuro del Partito e di non garantire quel ricambio generazionale che è linfa vitale per un gruppo politico che – come tutti – ha costante bisogno di rinnovamento.
Com’è possibile che la Senatrice Padua, nei quasi quattro anni di mandato, non sia riuscita a creare una candidatura a Sindaco del Pd per la sua città, né un gruppo dirigente capace di interpretare i bisogni e il sentire della città? Chi ci spiega perché a Scicli non si sono celebrate le primarie che sono l’anima fondante dell’Ulivo (prima) e del Partito Democratico (dopo) e come si è arrivati alla candidatura della Trovato che non apparteneva al centrosinistra né politicamente né culturalmente? Perché il Pd, a Scicli, passa dal 40% delle ultime europee del 2014 al risultato imbarazzante di oggi che è sotto gli occhi di tutti? Ma perché nelle dichiarazioni di stampa dei tre deputati iblei, dopo l’elezione del Sindaco, ci sono solo timidi accenni a questa debacle e nessuna critica (o autocritica) sul risultato elettorale?
Ecco perché il nostro appello, oggi, si rivolge non solamente a quella parte del gruppo dirigente del Partito Democratico di Scicli presente nell’altro circolo che ancora oggi resiste e mai prende in considerazione la parola dimissioni (quasi tenesse in ostaggio un intero partito), ma a tutto il Pd ragusano se – è vero com’è vero – che problemi simili a quelli di Scicli si sono registrati a Vittoria, per non parlare di Ragusa ecc.
Non accettiamo una visione feudataria del Partito, secondo cui i territori diventano appannaggio di questo o quel deputato. Se questo è il Pd che i vertici provinciali e regionali del Partito immaginano, ebbene lotteremo per cambiarlo, chiamando a raccolta quanti nel partito e tra gli elettori della nostra provincia la pensano come noi ( e sappiamo che sono tanti).
Ecco perché con il presente documento, dopo le dimissioni del nostro Segretario politico Marco Causarano che vogliono essere una dimostrazione di serietà e di riapertura al confronto (non certo un’assunzione di responsabilità per quanto avvenuto in queste elezioni), siamo a chiedere le dimissioni del Segretario dell’altro circolo e – ai responsabili provinciali – la convocazione di un’assemblea congressuale straordinaria che passi dall’azzeramento dei vertici del Pd di Scicli e consenta di ripartire.
Comunque il nostro Circolo continuerà a lavorare secondo la linea politica che si era dato, forte anche del fatto che le scelte elettorali dei cittadini di Scicli ne hanno confermato la correttezza e la consonanza con il sentire generale. Siamo convinti infatti – oggi più che mai – che gli obiettivi restano gli stessi; e che di questo ci sia bisogno perché il Pd sopravviva a Scicli e torni ad essere riferimento di tutto il centrosinistra.

di Redazione02 Dic 2016 17:12
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