Grande Passalacqua, under comprese

ndourQuanti (troppi) hanno disertato la prima casalinga della Passalacqua hanno perso il piacere di assistere ad una delle migliori dimostrazioni delle potenzialità di questa squadra, ormai con “almeno” dodici elementi da utilizzare dopo l’ottima prova di Giulia Bongiorno e Giorgia Rimi, non entrate in campo a titolo di contentino ma con ben 17 minuti di impiego (Giulia) e 7 Giorgia. E’ vero che in settimana la formazione pavese (ammirevole per sportività) aveva dovuto lamentare gli infortuni a tre giocatrici molto importanti, però è altrettanto vero che fossero scese sul parquet del PalaMinardi due squadre di diversa categoria: divise da un divario anche maggiore del già eloquentissimo 80-37 finale. Nella versione senza giocatrici a stelle e strisce la Passalacqua è senza dubbio una squadra diversa, innanzitutto perché è più squadra: nel senso che le grandi individualità (comunque presenti eccome) sono perfettamente inquadrate in un gruppo compatto e amalgamato, dotato di una generale caratura media maggiore che in passato. Se ci aggiungiamo i centimetri in più, parecchi in generale e tanti nel caso di Astou Ndour, il poter ruotare la panchina senza cali di spessore e la grande condizione fisica, si comprende il perché dell’aria di fiducia ben riposta che si respira nell’ambiente biancoverde, ormai prossimo al battesimo europeo. Ovviamente in tutto questo c’è la “mano Lambruschi” (ben contornato dallo staff), alla quale bisogna riconoscere il fondamentale peso sulla resa della squadra: non soltanto sotto l’aspetto tecnico (cioè schemi ecc.) ma più ancora sotto l’aspetto del carattere, della determinazione, della battaglia su ogni pallone combattuta con la stessa intensità a prescindere dal punteggio e dai minuti di gioco. Una squadra di guerriere spietate quanto ricche di classe, che quando sbagliano non stanno a piangerci sopra ma cercano immediatamente di rimediare all’errore commesso: una squadra che sa farsi amare e che meriterebbe meno vuoti sulle tribune di quelli visti con Broni. Cioè, non va dimenticato, la neopromossa che ha umiliato Napoli nell’Openig Day e che è costata la panchina a Richini. A questa squadra il calendario impone subito la prima verifica, spedendola in laguna contro la Reyer Venezia di Ashley Walker e Milica Micovic: la tipica brutta cliente, ma i motivi per essere ottimisti sono un’infinità. Tabellino. RAGUSA: Nicholls, 6 Consolini 4, Gorini 8, Valerio, Spreafico 13, Formica 3, Rimi 2, Bagnara 1, Brunetti 5, Vanloo 16,  Bongiorno 4, Ndour 18. Allenatore Lambruschi. BRONI: Costa, Madu 13, Pavia n.e., Ravelli 5, Zampieri 2, Bonvecchio 9, Soli 3, Baldan, Richter 5, Fusari. Allenatore Sacchi. ARBITRI: Trifiletti di Messina, Azami e Del Monaco di Bologna. PARZIALI: 24/6 – 44/14 – 68/29.

(Foto di Alessio Mauro)

di Lina Giarratana10 Ott 2016 09:10
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