Via Roma un po’ cantiere un po’ pista per auto: un piano per riaprirla al traffico?

Da quando abbiamo visto via Roma subito dopo l’apertura di via Salvatore in molti ci siamo fatti una domanda: al posto dei Lego giganti tipici dei cantieri e delle rotatorie provvisorie non si potevano utilizzare delle fioriere? Magari come quelle che il Comune ha utilizzato per l’iniziativa “Adotta un vaso”, da piazzare solo in quei punti necessari per garantire la sicurezza dei pedoni.
Il punto è che a vedere tutte quelle barriere jersey in due file parallele, quasi a comporre una pista, vien voglia di sfrecciare davanti al Mediterraneo Palace con un go-kart per imboccare il ponte Pennavaria verso un’immaginario traguardo all’imbocco con via Natalelli. Uno spasso, proprio.
Via Roma, da “salotto buono”, come spesso lo abbiamo definito, è mutato in cantiere al centro e in pista automobilistica nel tratto verso il ponte.
Bene fanno i commercianti a lamentarsi e a protestare. E non si può nascondere che l’Amministrazione Piccitto continua a peccare di scarsissima sensibilità, di una carenza nella capacità di ascoltare che definire preoccupante è solo un eufemismo.
Oppure stiamo sbagliando tutti a giudicare le capacità dei pentastellati e il piano è un altro: non potendo tornare indietro nel tempo e impedire all’ex sindaco Dipasquale di avviare la pedonalizzazione di Via Roma, bisognava trovare una “breccia” nel sistema e ricominciare, pian piano, a far vedere le auto tra le panchine e gli alberelli, davanti ai negozi e pure alle serrande chiuse.
Per favore, no.
Piuttosto: spingete per velocizzare i lavori al fognolo di via Sant’Anna; costringete i proprietari dei locali sfitti a mantenerli decorosi rispetto all’estetica della via; garantite maggiori controlli per l’ordine pubblico e l’educazione dei cittadini; più pattumiere; la video sorveglianza; consentite alle attività commerciali di poter installare i dehors; completate la pedonalizzazione di via Roma; mettete mano, davvero, al Teatro Marino e consegnatelo alla fruibilità pubblica.
E tutto questo – e davvero non è “tutto” – andrebbe fatto a Ragusa superiore.
Ma anche per Ibla ci sarebbe tanto da dire e da fare. I parcheggi prima di tutto, per esempio.
Rimboccatevi le maniche e lavorate, grillini ragusani, piuttosto che essere strumento sordo del movimento nazionale che tenta in ogni modo di nascondere i propri fallimenti.

di Leandro Papa08 Ott 2016 20:10
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