Carta dei diritti e referendum. Continua la raccolta di firme. A settembre riparte l’iniziativa vertenziale. Il parlamentino della Cgil affronta i temi politico sindacali

Una forte iniziativa sindacale estiva per incrementare il numero della raccolta delle firme sia per la Carta dei Diritti universali del Lavoro e dei referendum: per abrogare il lavoro accessorio – voucher-; le norme che impediscono il reintegro in caso di licenziamenti illegittimi; le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti.
Il tetto che la Cgil di Ragusa deve raggiungere è di 3842 firme e già sono state raccolte la metà circa delle adesioni nel corso delle 143 assemblee e incontro pubblici che si sono sinora tenuti.
La messa in cantiere di una serie d’iniziative alla ripresa dell’attività sindacale, dopo la pausa estiva, è legate alle vertenze ancora aperte nel settore terziario e nella grande distribuzione, nel precariato e nella sanità; poi ancora nella contrattazione dei servizi sociali che tocca direttamente la qualità della vita di anziani e pensionati.
Questo l’agenda dei lavori del direttivo della Cgil di Ragusa che si è tenuto ieri alla presenza del segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro.
La relazione introduttiva al parlamentino della Cgil provinciale è stata tenuta da Peppe Scifo, la prima dopo l’elezione del 27 maggio scorso a segretario generale della Cgil di Ragusa, ha toccato diversi temi a cominciare dal terrorismo internazionale che ha forti refluenze sui flussi migratori che li condiziona e ne favorisce l’incremento; bisogna evitare una politica rivolta alla strumentalizzazione del fenomeno che arreca odio e intacca in modo decisivo la politica dell’accoglienza e della solidarietà; politica che ci riguarda molto da vicino.
Peppe Scifo ha poi rilevato sul piano dell’occupazione (il riferimento è l’analisi della Camcom di Ragusa illustrato il 1 luglio scorso) un dato: la crescita delle Società di Capitali a 19,29 + circa 3% rispetto al 2013 (6847 su 35656) e il calo delle Società di persone come le ditte individuali il lieve decremento della cooperazione.
Prosegue la crisi dell’artigianato, dove continua il trend negativo tra aziende che nascono e aziende che muoiono.
In questo saldo complessivamente positivo sul piano dell’aritmetica si registra ancora un trend negativo, ad esempio, delle imprese giovanili rispetto al 2011 che sono diminuite, e ciò dimostra ancora una volta le sofferenze strutturali del mondo giovanile e l’immobilismo intergenerazionale.
“In buona sostanza, afferma Peppe Scifo, si tratta di dati allarmanti considerato che l’occupazione è passata dal 2004 al 2015 dal 57,3 per cento al 46,8 per cento e la disoccupazione dall’8,1 per cento (dato 2004) al 19,5 per cento (dato 2015).In questi anni di crisi la provincia di Ragusa ha perso più di ogni altra provincia posti di lavoro.
Una situazione catastrofica sul piano generale e ciò spiega e blocca l’entusiasmo rispetto ad una lettura del contesto attraverso indicatori che vedono crescere il numero di imprese. Abbiamo visto come a un aumento di società di capitali non corrisponde un incremento occupazionale. I dati sulla crescita della disoccupazione ci obbligano a guardare le reali condizioni della popolazione nel nostro territorio: la crescita del tasso di povertà relativa e quella del tasso di povertà assoluta: una conferma proviene dagli ultimi due bilanci di Inps Sicilia: l’Isola ha il più alto indice di povertà del Paese, pari al 48% nel 2014, e quasi al 52% nel 2015, e, dunque, una persona su due vive sotto la soglia di povertà assoluta, è in forte deprivazione o a grave rischio di esclusione sociale”. 
Il segretario generale Peppe Scifo ha poi denunciato lo spostamento di risorse dal sociale verso gli interessi privati. Lo Jobs Act ne è la dimostrazione. Le ingenti risorse elargite al mondo delle imprese per la c.d. Uscita dal precariato attraverso i contributi per le assunzioni a tempo indeterminato non hanno determinato l’effetto desiderato, anche se fortemente millantato dal premier.
Occorre, riaggregare lavoratori, disoccupati, pensionati, studenti.
Una riaggregazione costruita su vertenze sociali e politiche di cui la Cgil di Ragusa deve farsene carico. Per questo sono importanti le iniziative messe in campo dalla Cgil e dalle categorie per i rinnovi contrattuali, le vertenze contro lo smantellamento di siti produttivi, anche con buoni risultati vedi caso Versalis con la marcia indietro di ENI sul programma di vendita del comparto della Chimica ad un fondo di investimenti con sede nelle Isole Cayman.
I numeri sull’andamento occupazionale nella nostra provincia parlano di un aumento della disoccupazione.
Com’è sempre accaduto parallelamente a un incremento della disoccupazione avviene un aggravamento delle condizioni di lavoro, dello stato dei diritti spinto verso il basso soprattutto da una maggiore fragilità e ricattabilità.
Nel comparto primario, l’agricoltura, si è visto cosa è successo e cosa succede in termini di abbassamento dei livelli di diritti e salari in una condizione di tenuta occupazionale. Si è passati dal sotto salario, allo sfruttamento fino a fenomeni di neoschiavismo che trascinano in basso i livelli di tutti.
In edilizia con il calo vertiginoso degli addetti, e al contempo un’evasione contributiva e quindi aumento di lavoro nero e grigio. Il terziario e la distribuzione. Dall’ufficio vertenze arrivano notizie preoccupanti; il dato della vertenzialità riguarda, grandi aziende, grandi marchi, grandi siti come i centri commerciali. Si tratta di una situazione diffusa di sfruttamento che non riguarda gli immigrati, gli ultimi, il c.d. esercito di manodopera di riserva. Ma riguarda donne uomini, giovani e non, costretti a subire condizioni di lavoro in assoluta assenza di tutele
Allo stesso modo esiste una situazione nella cooperazione sociale, nei servizi di assistenza affidate al privato. Nelle cooperative operanti in alcuni settori le condizioni lavorative sono molto difficili. Magari si è in presenza di contratti, ma con turnazioni pesantissimi e carichi di lavoro assolutamente insostenibili ad esempio nella relazione tra residenti e personale. Con l’aggravante che i lavoratori delle cooperative operanti in questo settore ricevono gli stipendi con molti mesi di ritardo. Occorre su questi punti di palese criticità aprire vertenze, assieme alle categorie coinvolte, spingendo soprattutto gli organi proposti, e non solo, anche la Prefettura a una chiara assunzione di responsabilità. Occorrono più controlli e sanzioni. Un‘attenzione a parte merita la questione dei rifiuti che è oggi aggravata da un’emergenza senza fine e bisogna mettere mano da subito alla differenziata dove si è all’anno zero.
Sul versante della Sanità c’è un impegno che la Cgil di Ragusa si è assunta come segreteria e come SPI e FP ed è quindi una delle iniziative da mettere in cantiere subito dopo il rientro. In questo quadro ci sono poi le problematiche legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il problema della sicurezza nelle strutture ospedaliere riguarda i lavoratori, la loro esposizione ai rischi connessi all’attività lavorativa. Ma riguarda anche l’utenza perché coinvolge impianti, le sale operatorie e le cucine.
Altra vertenza affrontata in queste settimane riguarda il comparto poste dopo l’annuncio da parte del governo di voler procedere alla privatizzazione delle poste . In particolare il 16 di maggio 2014 il Consiglio dei Ministri decretava la cessione del 40% del capitale di Poste Italiane, attraverso la vendita delle relative azioni, effettuata, poi, il 12 ottobre 2015. Tale scelta non comprometteva l’assetto societario, in quanto assicurava il controllo di maggioranza in mano pubblica. lo scorso 31 maggio, ha ulteriormente decretato sulla privatizzazione di Poste Italiane, definendo i criteri per la vendita di un’altra tranche di azioni in possesso del Ministero dell’Economia e delle Finanze, riducendo così, al 35% la quota azionaria in possesso del Soggetto Pubblico.
Infine sull’aeroporto di Comiso dove si è svolta una prima riunione per il coordinamento di sito. Un’iniziativa, importante, la prima in provincia che ci pone davanti ad un nuovo modo di realizzare la tutela e la contrattazione. La Cgil di Ragusa ha poi preso una posizione sulla questione dei fondi sulla continuità territoriale. Erano inizialmente previsti 20milioni di euro da stanziare per la mobilità aeroportuale agevolata per i residenti e lo sconto di ulteriori tariffe per i turisti. Questi fondi sono stati distratti per la maggior parte in direzione di altri scali aeroportuali.
Alla relazione del segretario è seguito un articolato dibattito che ha toccato i temi della contrattazione, del modo di affrontare le vertenze che sono aperte secondo una scala di priorità. I lavori sono stati conclusi dal segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro il quale ha sottolineato come la vicenda dei rifiuti è emblematica e ci consegna una certezza: che a ogni ritardo della politica corrisponde un passo indietro della Sicilia, sotto il profilo economico, sociale e del lavoro.
“Avere avuto in eredità situazioni pesanti – ha aggiunto – non può del resto essere un alibi per il presidente Crocetta, anche perché questo non riguarda solo il sistema del rifiuti: non decollano ad esempio il sistema idrico integrato, la Banca della terra che potrebbe contribuire ad assestare un colpo alla mafia dei pascoli e neanche la Centrale unica della committenza, che consentirebbe risparmi fino al 10% su una spesa di 4 miliardi l’anno, in una regione a corto di risorse”.Pagliaro ha sottolineato che i sindacati confederali con la manifestazione unitaria del 7 maggio hanno chiesto al governo regionale di invertire direzione e passo. Ad oggi i segnali che vengono, anche dagli incontri che abbiamo avuto nell’ultimo mese con vari assessori, non sono incoraggianti, ma di complessiva stagnazione”.
Il segretario generale, Peppe Scifo, ha provveduto al conferimento delle deleghe in segreteria confederale:
Giuseppe Scifo: Federconsumatori, Sunia, organizzazioni del volontariato e della cittadinanza attiva, Alpa, Auser, immigrazione, agricoltura, fondi europei;
Francesco Renna: organizzazione, servizi, risorse umane, bilancio;

Salvatore Terranova: mercato del lavoro, attività produttive, sanità, EE.LL., Università, Corfilac, politiche sociali e assistenziali, contrattazione, vertenze;
Valeria Firrincieli: politiche di genere e pari opportunità, turismo, terziario, fondi interprofessionali, politiche giovanili, legalità e sicurezza, istruzione.
Roberta Malavasi ha optato, su base statutaria, per la segreteria generale dello Spi di Ragusa uscendo in questo modo dalla segreteria provinciale confederale.
La Segreteria ha riconfermato Giuseppe Roccuzzo Amministratore e Carmelo Occhipinti Mandatario.

di Redazione01 Ago 2016 11:08
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