Terroristi sulle spiagge: bufala o rischio concreto?

Perché si dovrebbe avere paura di andare al mare? Lo si chieda ai redattori del quotidiano tedesco Bild, che solo alcuni giorni fa ha lanciato un allarme su possibili attentati sulle spiagge italiane e spagnole; gli attentatori, secondo i giornalisti teutonici, si nasconderebbero fra i tanti venditori ambulanti che attraversano le nostre lunghe spiagge, appesantiti da articoli d’ogni genere. Ma la minaccia così paventata dalla Bild non convince i servizi segreti italiani, che senza mezzi termini parlano di “notizie infondate”: una bufala colossale, in sostanza.

Ma non sono pochi in Italia, tra giornalisti e lettori, ad essersi posti il problema di un reale rischio di attentati lungo gli oltre 7000 chilometri di costa italiana; perché se è vero che da un lato le fonti governative escludono con certezza quasi totale che vi sia veridicità nelle notizie divulgate dalla Bild, dall’altro dobbiamo ammettere che le immagini terribili dell’attentato sulla spiaggia tunisina di Sousse nel giugno 2015, sono rimaste tristemente scolpite nella nostra memoria. Ecco spiegato perché il timore rilanciato dai tedeschi sui terroristi addestrati in Senegal e destinati a colpire in Italia in veste di venditori ambulanti, avrebbe potuto minare seriamente le certezze dei turisti.

Occhio al rischio bufala

Tuttavia, prima di rovinarci le vacanze sui bei lidi di Marina di Ragusa o Punta Secca, sarà bene procedere con alcune dovute considerazioni. La prima di tutte viene dalla poca credibilità assunta da questo tipo di notizia, giustamente bocciata come bufala per svariate ragioni: innanzitutto, a rigor di logica, se la capacità di prevedere le azioni terroristiche fosse così sviluppata, molti dei drammatici episodi legati alla guerra al terrorismo degli ultimi anni si sarebbero potuti evitare; la seconda ragione risiede nella recidività della stampa tedesca nel dare in pasto al pubblico notizie assolutamente irreali, su paventati rischi sulla sicurezza dei turisti in Italia o altri Paesi: periodicamente, dalla Germania giungono notizie del genere, il cui unico risultato è quello di fare imbufalire gli albergatori nelle località balneari.

Benché sia chiaro che i paesi europei non siano esenti da rischi, come purtroppo già sappiamo, è probabile che almeno in questo caso ci troviamo di fronte ad una bufala, che secondo alcuni malpensanti sarebbe stata lanciata solo per danneggiare il turismo in Italia. Ogni ulteriore considerazione, fortunatamente, la faranno i lettori.

di Redazione22 Apr 2016 12:04
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