Da Truncafila a Cuturi, l’assemblea di “StartScicli”. Le interviste a Demaio (StatScicli) e Carpino (Scicli Bene Comune)

Grande partecipazione trasversale all’assemblea cittadina organizzata da StartScicli venerdì 15 Aprile, ospitata presso il Mulino San Nicolò, riguardante la cava di Truncafila e i progetti ad essa legati e la contestata autorizzazione all’ampliamento della piattaforma di gestione rifiuti in contrada Cuturi.

StartScicli da mesi sta seguendo le problematiche ambientali legate al territorio: l’urgenza di convocare un’assemblea nasce non solo da una ferma posizione contraria a progetti che possano mettere a repentaglio la salute dei cittadini, ma dalla necessità di condividere con la cittadinanza i risultati della recente audizione all’ARS.

Oltre alla presenza di buona parte delle forze politiche, intervenute al dibattito, l’assemblea ha potuto ascoltare e chiedere chiarimenti anche all’Ing. Colella, progettista dell’impianto di A.CI.F. Servizi srl.

Nel corso dell’audizione­­ alla IV commissione Ambiente e Territorio all’ARS, tenuta lo scorso 5 aprile, alla quale hanno preso parte anche tre rappresentanti del C.A.S. e la triade commissariale di Scicli, StartScicli ha posto delle precise domande riguardo la cava d’argilla dismessa: il quantitativo di inerti, prodotti dagli scavi per il lotto autostradale di Scicli, sarà sufficiente a colmare l’enorme depressione del terreno determinata dall’attività estrattiva? Chi, nelle more della realizzazione del parco extraurbano di Truncafila, garantirà la tutela dell’area della cava e scongiurerà la possibilità del sorgere di una nuova discarica? Allo stato attuale i quesiti sono prematuri poiché i dirigenti del C.A.S. e la triade hanno chiarito che la somma di 80 milioni di euro predisposta per la realizzazione del lotto autostradale relativa al territorio sciclitano è stata dirottata sul lotto di Modica.

Da Truncafila a Cuturi il passo è breve. Negli ultimi giorni è scattata l’emergenza in città per la scoperta di una nuova minaccia alla pubblica sicurezza. Si è venuti a conoscenza del rilascio di una autorizzazione, il cui iter ha scavalcato l’opinione pubblica, senza un confronto democratico, ha battuto i record di velocità burocratica regionale, per la realizzazione di un mega impianto di gestione di rifiuti pericolosi e non, che va a sostituire la piattaforma di stoccaggio già esistente nella stessa area.

Tanti i dubbi in merito, primo tra tutti la collocazione della stessa appare evidentemente inappropriata, per la vicinanza con la città, per le caratteristiche del sito, per problemi infrastrutturali.

Ci si chiede perché un impianto di tali dimensioni non sia stato progettato per un’area industriale, i cui servizi e requisiti renderebbero sicuramente più proficuo l’operato dell’impianto.

Altra perplessità riguarda la dimensione che appare spropositata. I timori della cittadinanza sono soprattutto legati ai quantitativi e tipologie di rifiuti pericolosi, provenienti da buona parte della Sicilia e oltre, che l’impianto dovrà gestire, trasformare, bonificare e ridare loro destinazione.

Non si mette in dubbio la necessità di garantire lo smaltimento di materiali pericolosi anche nella nostra zone, non si mettono in discussione i benefici economici di un investimento di tale portata, ma quali sono i reali benefici per Scicli? E quali sono le garanzie per la salute pubblica, considerando l’allarme provocato dall’aumento di casi tumorali nella nostra popolazione?

Le rassicurazioni dell’ing. Colella non hanno placato le paure della platea.

Le associazioni si stanno pertanto mobilitando per bloccare la realizzazione dell’impianto, proponendo un ricorso al TAR. Nel frattempo il deputato regionale Assenza ha presentato interrogazione urgente per chiedere sospensione cautelare dell’autorizzazione.

L’associazione StartScicli sta facendo pressioni in tutte le direzioni possibili:

– continuando a sostenere la richiesta di modificare la legge Regionale 49/2012, che fissa la distanza minima delle discariche dai centri abitati a 3 km, ripristinando quanto prevedeva la precedente legge 9/2010 ossia una distanza minima di 5 km. Questo scongiurerà la presenza di qualsivoglia discarica nel raggio di 5 km dal centro abitato.

– sostenendo e partecipando alle iniziative di opposizione già in corso (ricorso al TAR e sospensione dell’autorizzazione)

– facendo sì che i cittadini possano avere un ruolo attivo nelle scelte che riguardano un territorio già abbondantemente vessato a livello ambientale.

Danilo Demaio presidente StartScicli

 

Intervista a Lino Carpino di Scicli Bene Comune

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Redazione17 Apr 2016 14:04
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