Quando l’1% fa la differenza. Tra royalties, comunicati stampa ed atti presentati, che confusione

Ieri c’eravamo occupati del secondo ordine del giorno, riguardante il “Piano di utilizzo delle royalties”, presentato dalle due consigliere del Laboratorio politico culturale 2.0, Sonia Migliore e Manuela Nicita. In quell’occasione definimmo l’iniziativa della Migliore una fotocopia del primo ordine del giorno, che, per la cronaca, fu bocciato da Consiglio comunale. Sempre in quell’articolo ci siamo permessi di suggerire alla Migliore di concertare con tutta l’Aula la stesura dei documenti di interesse generale, così, tanto per non far perdere tempo al Consiglio e sperare che qualcosa venga approvata. Ma pare che il nostro consiglio sia caduto nel vuoto, anzi siamo stati criticati perché, a suo dire, il secondo ordine del giorno non sarebbe la fotocopia del primo e a dire il vero, dobbiamo fare ammenda, lo è solo per il 99%, la restante parte, ossia l’1%, è ispirato o forse sarebbe meglio dire copiato dall’emendamento Dipasquale, presentato all’Ars e poi bocciato dalla deputazione regionale.
L’idea, non del tutto sbagliata, dell’ex sindaco di Ragusa, era quella di rifinanziare la Legge 61/81, la cosiddetta Legge su Ibla, con un terzo dei proventi delle royalties (5000.000 di euro), somma che scende a 4 milioni nella proposta della Migliore. Questo per la cronaca.

Ciò che ci stupisce è che la Migliore, nella sua nota di ieri, non si sia preoccupata minimamente di riconoscere la paternità della sua iniziativa, in fondo essa è “ispirata” all’idea dell’onorevole Dipasquale, proprio lei che si lamenta sempre quando i suoi colleghi d’Aula si appropriano delle sue idea, spacciandole per proprie, o quando l’Amministrazione prima boccia una sua proposta e poi la approva leggermente modificata, ma si sa è più facile predicare che…

di Redazione01 Mar 2016 12:03
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