Nessuno, ma proprio nessuno, deve politicizzare i lavori della Commissione Trasparenza

Con quello che potremmo considerare uno strappo istituzionale la presidentessa della Commissione Trasparenza, Elisa Marino, alza il tiro, chissà perché, ed attacca la relazione di maggioranza, non le piace, la definisce una “controrelazione”, un atto politico, ma soprattutto, la Marino, ha deciso di fare le sue considerazioni prima che i lavori della Commissione siano terminati, perché? Di cosa ha paura? Sta perseguendo un obiettivo e se sì, qual è?
Addirittura si lamenta del fatto che la relazione di maggioranza “non è stata ancora ufficialmente presentata in seduta”, verissimo, infatti le due relazioni verranno discusse nell’ultima seduta della Commissione, proprio quella seduta che la presidentessa continua a rimandare. Per la cronaca: la relazione è già stata protocollata e quindi è già un atto ufficiale. Di cosa si stupisce? Confusione.
Ci sfugge l’opportunità di questa presa di posizione della Marino, non è chiaro il motivo delle sue dichiarazioni, tutte rivolte ad una presunta volontà, dei Cinquestelle, di “benedire” l’ex assessore. La Marino dovrebbe sapere che questa relazione consta di 9 pagine ed una sola di queste è dedicata alla Campo. Pagina che riporta asetticamente ciò che hanno detto tutti gli attori della vicenda ossia che l’ex assessore non ha fatto alcuna pressione per far sì che il marito venisse assunto.
La Marino, però, si dice indignata, teme per la democrazia, ha paura che la Commissione venga strumentalizzata, ma tutto ciò, perché esiste una relazione di maggioranza? Eppure la Marino dovrebbe sapere che è lo stesso regolamento delle Commissioni a dare la possibilità di poter redigerne due, una di maggioranza ed una di minoranza, qualora non si riesca a trovare una posizione comune.
Fa bene, infine la Marino, a parlare di responsabilità, nessuno ne è esente e farà bene a trasmettere gli atti al prefetto e al tribunale.

di Redazione24 Feb 2016 13:02
Pubblicità