“Iacono? Uno yesman!”

L’on. Nello Dipasquale replica alle dichiarazioni di Giovanni Iacono, esponente di Partecipiamo ed alleato (almeno finora) del Movimento 5 Stelle.
“Finalmente l’ormai ex presidente del Consiglio comunale di Ragusa, Giovanni Iacono, ha gettato la maschera. Si è dimesso stamani adducendo strumentali motivazioni legate al mio emendamento presentato in Commissione Bilancio all’Ars sulle royalties. La verità è che non aspettava altro. Sappiamo tutti che da tempo non mancavano le divergenze tra Iacono, il suo codazzo di Partecipiamo e gli alleati da cui dipendono, cioè il Movimento 5 Stelle. E a Ragusa sappiamo tutti che lo stesso Iacono ha sempre voluto indirizzare il suo amico sindaco Piccitto verso un continuo campo minato con l’obiettivo, tra qualche mese, di lasciare l’incarico di presidente del Consiglio, di lasciare l’attuale alleanza nefasta, per poi iniziare la campagna elettorale e candidarsi lui stesso a sindaco. Ha solo giocato d’anticipo e accorciato i tempi con questa mossa che ha motivazioni decisamente risibili e che già sono smentite dalle dichiarazioni soddisfatte di numerosi sindaci degli altri Comuni dell’area iblea che invece, al contrario di quanto sostiene Iacono, trovano e troveranno risorse economiche, divise in percentuali, in favore dei propri enti per riqualificare i centri storici, per incrementare l’assistenza ai disabili e per ridurre le tasse ai cittadini. Lo potrà fare soprattutto Ragusa, a cui continuerà ad andare la maggior parte delle risorse economiche, ma anche l’ultimo Comune che Iacono si è affrettato a far entrare nel libero consorzio dei Comuni iblei, cioè la città di Licodia Eubea. Magari Iacono, che adesso si straccia le vesti, glielo vada a gridare in faccia anche ai cittadini di Licodia Eubea e degli altri Comuni iblei che è sbagliato dare, in quota percentuale, parte di quei fondi che, come lui stesso ha ricordato stamani in conferenza stampa, sono “fondi extra” rispetto al bilancio comunale. Dunque perché, pur se in minima parte, non dovrebbero beneficiarne anche i Comuni di quel comprensorio a cui, a parole, tanto dice di tenere? Difendere la città e la collettività non significa essere ciechi e sordi rispetto alle richieste del territorio. E sia da sindaco che da deputato regionale ho sempre difeso Ragusa e la sua provincia. E anche questa volta ho cercato di tutelare tutti, salvaguardando il più possibile la città capoluogo, ridando pieno ossigeno alla legge su Ibla che, altrimenti, sarebbe stata finanziata con fondi insufficienti, proprio come accadrà per Agrigento e Ortigia. E poi, sulle royalties, priorità assoluta per Ragusa e una parte da distribuire tra i vari Comuni che da anni hanno sempre rivendicato maggiore attenzione dalla Regione. Adesso è arrivata ed è arrivata per tutti i Comuni siciliani, non solo quelli iblei. Altro che norma ad hoc. Mi spiace per lui, ma io a Palermo quando siedo all’Ars faccio il legislatore e penso e programmo, insieme agli altri colleghi d’aula, per tutta la Sicilia. Non ci sono norme ad hoc come vuol far capire Iacono. Il Comune di Ragusa non è l’unico che riceve le royalties. Certamente è l’unico Comune che, grazie a me che da sindaco mi sono assunto la responsabilità di rilasciare le concessioni mentre Iacono blaterava, riceve fondi così ingenti in tutta Italia. Toglierne una piccola parte per dare un sostegno anche agli altri è perfino un insegnamento cristiano oltre che una giusta azione amministrativa. Ma Iacono per adesso gli conviene far il sobillatore di popolo per avere un po’ di visibilità a cui ha dovuto rinunciare nello stretto ruolo di presidente del Consiglio comunale (in verità non sempre super partes) e di facile yesman dell’Amministrazione grillina pur di poter inserire in Giunta uno dei suoi uomini più fidati e nel frattempo intascare il buon stipendio previsto per la carica che ricopriva. Ma siamo ormai oltre metà mandato e deve iniziare, come da programmi e come tutti sanno, ad allontanare il suo bel faccino dalle foto ricordo di false inaugurazioni insieme al sindaco Piccitto mentre probabilmente ha barattato il posto da presidente con quello da assessore per qualcuna delle sue compagne di partito, che potrebbe entrare per ricoprire il posto che fu della Campo, scompigliando tra l’altro lo stesso già diviso Movimento 5 Stelle rispetto a chi dovrà adesso ricoprire il ben pagato ruolo da presidente. Intanto gli auguriamo buona campagna elettorale con il suggerimento di non continuare ad essere così velenoso, tanto ormai nessuno crede ai suoi turpiloqui ad orologeria”.

di Redazione19 Feb 2016 15:02
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