Cittadini senza scettro

Riformare le Costituzioni e le istituzioni, nei sistemi politici democratici, è un compito tanto delicato quanto nobile. Per adempierlo è indispensabile possedere conoscenze, non soltanto giuridiche, ma soprattutto politologiche, approfondite e comparate. Questo è scritto nel saggio di Gianfranco Pasquino, presentato all’auditorium dell’Università a Ibla,  che offre ai lettori gli elementi necessari per capire quali riforme sono in discussione in Italia, quali riforme sono già state effettuate, spesso male, quali criteri debbono essere utilizzati per valutarle. I giudizi sono argomentati e severi. Sotto accusa ad esempio le riforme che non consentono ai cittadini di eleggere i candidati che preferiscono e, più in generale, che non restituiscono loro lo scettro della sovranità, sono riforme brutte, sbagliate, controproducenti. Criticarle e proporre alternative  è un dovere, non soltanto “scientifico”. Dunque se ci governano male la colpa in fondo è proprio nostra, di noi elettori, che lamentandoci sempre dei cattivi politici alla fine abbiamo deciso di girarci da un’altra parte. E questo è male. Gli esempi li vediamo ogni giorno nelle città e nelle regioni amministrate da persone elette da una  minoranza, però fortemente organizzata, che una volta arrivata al vertice non riesce a governare e combina solo danni. Oggi non essere informati sui problemi politici sembra di moda ma è un errore del quale si paga pegno quotidianamente. Noi dobbiamo parlare più di politica, in casa e in altri luoghi perchè è la politica a decidere la nostra vita.

di Direttore23 Gen 2016 21:01
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