Passalacqua: grave lutto per coach Molino, a Sesto S. Giovanni in panchina il duo Ferrara-Recupido

passsanmartLa tranquilla vittoria in casa di un buon Cus Cagliari, quintetto che, grazie all’Opening Day per quest’anno non avremo modo di vedere al PalaMinardi, salvo imprevisti legati al piazzamento al termine della regular season ed all’eventuale inserimento tra le dodici impegnate nei play off, ha consentito alla Passalacqua di fare tredici quanto a vittorie stagionali. Una bella cifra senza dubbio, pur se in fondo non determinante nel contesto di un campionato che in effetti è due campionati, con solo il secondo (cioè i play off) a contare veramente: però indica ottima salute, garantisce il primato in classifica e vale comunque sempre più del tredici del Totocalcio, mito-sogno-speranza di tante generazioni ed oggi quasi dimenticato, schiacciato com’è tra le scommesse e ludopatie varie. Inoltre, a differenza di quel tredici non è un punto di arrivo ma può (anzi deve) crescere ancora. Per raggiungere questo obiettivo, fissato in mente con l’Attak e i chiodini per “maggiore sicurezza”, invece di offrirsi ai suoi tifosi che vorrebbero gustarsela sulle tribune, per la seconda domenica di fila la capolista dovrà continuare nel suo giro di visite ai palazzetti delle altre, aggiungendo una nuova tessera al mosaico dei suoi viaggi in aereo su e giù (ma anche ad Est ed Ovest) in tutta Italia. A causa del gravissimo lutto (la morte della madre) che ha colpito coach Nino Molino, al quale la redazione esprime vivissime condoglianze, la squadra sarà guidata dall’assistent coach Maurizio Ferrara e dal tecnico delle giovanili Gianni Recupido: due allenatori di valore, garanzia assoluta di qualità in panchina. Destinazione del tour in programma domenica (ore 18, arbitri Gagliardi, Patti e Ferretti) sarà il PalaCarzaniga, “casa madre” della Geas Sesto San Giovanni, altro fanalino di coda. Altro, non l’altro, perché il treno della A1 in coda di fanalini ne presenta ben tre (Cagliari, Sesto San Giovanni e Vigarano). Squadra giovane, con molte italiane nel giro delle nazionali giovanili e aggressiva, la Geas merita parecchia attenzione e soprattutto, impone di evitare a qualsiasi costo il rischio sottovalutazione dell’ostacolo. Quindi occhio: senza dimenticare che all’andata lasciò al PalaMinardi una buona impressione, perdendo appena di otto punti. Il che rimane un dato sicuramente notevole, anche se quella Passalacqua era una formazione “work in progress”, ovverossia (per rifarsi ai tempi in cui il tredici era il tredici) era una squadra in rodaggio, con la carburazione da mettere ancora a punto e le nuove da amalgamare alle “superstiti” della stagione precedente. E, come ciliegina, pure senza Rebekkah.

di Lina Giarratana15 Gen 2016 21:01
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