I lavoratori della ditta Puccia di Modica chiedono l’intervento del prefetto, vanno pagati

«Il festival ChocoModica ha chiuso in bellezza. Migliaia di presenze a Modica e il tutto esaurito tra gli stands in piazza e i percorsi di degustazione. La gioia però è finita. E del cioccolato rimane solo il gusto amaro in bocca ai 104 dipendenti della ditta Puccia che, ancora, rimangono in attesa di percepire gli arretrati di stipendi, ovvero, tre mensilità più tredicesima vantati nei confronti del proprio datore di lavoro».
Lo dichiara il segretario della UILtrasporti, Antonio Sabellini, che prosegue:
«dopo il danno, insostenibile per tutti, di restare senza stipendio per più mesi, dopo la dichiarazione dello stato di agitazione di tutti i lavoratori, dopo la riuscitissima giornata di sciopero della scorsa settimana, riceviamo oggi pure la beffa dell’accredito spettanze in busta paga da parte della Puccia: un anticipo di soli 500 euro, che è la risultanza dei mancati accrediti da parte del Comune delle giuste somme occorrenti per sanare il debito nei confronti dell’impresa e dei lavoratori. Per il saldo degli arretrati, ancora, nessuna risposta, né da parte dell’impresa, né, tantomeno, da parte della committente il servizio di raccolta rifiuti, ovvero, il Comune di Modica. Il sindaco e l’impresa non possono scherzare con le necessità di 100 famiglie. Avevamo denunciato che la rimessa di 210 mila euro, circa, da parte del Comune di Modica nei confronti della ditta Puccia, con due mandati di pagamento, una con valuta 7 dicembre e l’altra non ancora pervenuta così come dichiara alla stampa la stessa impresa, sarebbe bastata solamente a coprire una piccolissima parte del dovuto. E così è stato, infatti, con l’accredito odierno di soli 500 euro in busta paga. La situazione è divenuta, dunque, insostenibile. Ed è per questo che chiediamo un incontro a Sua Eccellenza il Prefetto di Ragusa, affinché intervenga presso l’impresa e l’amministrazione comunale, per porre fine al gioco al rimbalzo delle responsabilità tra i due attori e, soprattutto, per rimediare a questo stato di assoluto sconforto e prostrazione cui sono costretti a vivere i lavoratori a causa delle loro inadempienze. Atteso che il Natale è proprio alle porte».

di Redazione09 Dic 2015 18:12
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