Dopo la sentenza del Tar, per il Comitato Randello Libera, ora gli Enti giocano allo scaricabarile

La sentenza del TAR di qualche giorno fa, sta illuminando con un potente fascio di luce, alcune delle molte e preoccupanti zone d’ombra, presenti in quello che ormai da un anno viene definito “l’Affaire Randello”.

Il Sindaco ha cercato di cogliere al balzo la positiva sentenza, e con fare molto provinciale e superficiale ha tentato di mettere una pietra tombale su una vicenda che molto evidentemente gli pesa. Ha convocato la stampa, come fosse una occasione particolare e unitamente ai suoi sodali politici, ha forzato, tentando di far passare il respingimento del ricorso da parte del TAR come un risultato tecnico positivo frutto della coerente difesa da parte dell’avvocato Boncoraglio, che noi ci permettiamo sommessamente di ricordare che è stato supportato dalla presenza ad opponendum dell’Avvocato Corrado V. Giuliano che rappresentava lo scrivente Comitato.

Nella foga di chiudere definitivamente la partita e con l’ansia di dimostrare urbi et orbi la pregevolezza dell’azione politico amministrativa sua e dei suoi collaboratori, non si è reso conto che la sentenza del TAR, oltre a dar torto, per il momento, alle richieste del Resort, ha fatto completamente carta straccia della tesi che, l’approvazione del PUDM da parte della Giunta Piccitto, fosse l’arma regina per scongiurare la realizzazione dello stabilimento balneare che la multinazionale vuole caparbiamente realizzare a Randello;

al punto 5 del dispositivo infatti si legge:

quanto sopra non preclude, comunque, la facoltà della società ricorrente di presentare un nuovo progetto per la realizzazione dello stabilimento balneare in questione da cui emerga con chiarezza il carattere stagionale ed amovibile di tutte le strutture in esso comprese”. E’ evidente la piena sconfessione della tesi sostenuta dai responsabili della politica urbanistica che con l’approvazione del PUDM da parte della Giunta, tutto si sarebbe risolto. Il Sindaco nella foga di ben figurare come unico salvatore del bene Pubblico, non solo ha, in modo ingiusto e forse inelegante, inveito contro i cittadini e le cittadine che si sono spesi per la difesa del grande valore di Randello, ma ha attaccato in modo esplicito sia la Soprintendenza che la Forestale.

Ora, che questi Enti insieme al Demanio Marittimo, abbiamo delle grosse responsabilità in questa penosa vicenda, che si continua a trascinare da più di un anno, lo scrivente Comitato lo afferma da quando ha potuto visionare, sia pur in modo parziale, la documentazione. Il fatto che il Sindaco abbia sferrato un attacco diretto nei loro confronti, evidentemente non ha fatto certo loro piacere. Ed infatti la pesante ed esplicita risposta della Soprintendente non si è fatta attendere ed è stata dura ed impietosa nei confronti delle responsabilità del Comune.

Si ha l’impressione che comincino a volare gli stracci tra gli Enti territoriali in uno scaricabarile, che farà sicuramente uscire fuori spiacevoli verità e dure responsabilità. Quelle verità e quelle responsabilità che questo Comitato, nonostante le argute dichiarazioni del Sindaco Piccitto e dei suoi collaboratori, unitamente al Presidente del Consiglio Comunale, non ha mai insinuato, ma argomentato sulle carte , rendendole pubbliche, ed ha coscientemente affermato, senza mai essere approssimativo, con documenti alla mano e fatti largamente documentati.

di Redazione06 Ago 2015 13:08
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