Anche il segretario della Cgil Avola contro Aricò: “Abbiamo coscienza delle attese infinite”

La vicenda, triste e deleteria, che ha visto come protagonista il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Maurizio Aricò, non ci coglie di sorpresa.
Non affermiamo questo per esprimere una valutazione su un fatto che sindacalmente ci riguarda assai poco, ma lo affermiamo perché le lunghe attese a cui ci ha abituati negli appuntamenti fissati è storia nota a quanti, malcapitati, hanno dovuto attendere ore prima di essere ricevuti o avere un’udienza o un confronto con il direttore Aricò.
Lo stesso atteggiamento ci è stato riferito in queste ore anche da primari ospedalieri che ottenuto un appuntamento, hanno dovuto fare lunga ed estenuante anticamera prima di avere un’interlocuzione con il vertice dell’Asp.
Non so come interpretare questi atteggiamenti. Si tratta forse di una variante a quel delirio di onnipotenza che investe chi detiene troppo potere nelle mani o una sottovalutazione, avendo grande considerazione di se stessi, degli interlocutori che siano sindacalisti o operatori sanitari.
Riteniamo che quanto è accaduto, al di là della vicenda dei due milioni di dollari offerti in donazione e fuggiti via assieme al donatore, è solo una grave e inutile perdita di tempo che forse aggrada chi la mette in pratica ma rimane il miglior viatico per non affrontare i problemi e soprattutto perdere lauti omaggi.

di Redazione06 Ago 2015 20:08
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