Royalties, il sindaco di Modica Abbate chiede la sua parte

Lo sapevamo che a furia di sparare cifre milionarie sulla vicenda royalties qualcuno si sarebbe inc…ato nero e avrebbe richiesto una fetta della torta. In una regione dove tutti i comuni stazionano davanti la porta di Palazzo dei Normanni a chiedere l’elemosina, Ragusa, al di là della facile battuta, se la spassa quasi come se si trovasse in un hotel “a 5 stelle”.
Così il sindaco Abbate, alla guida della nostalgica capitale della Contea, non riesce a mandare giù il rospo e fa questa dichiarazione:

C’è chi riesce a gioire e chi invece è costretto a patire, ma ancora peggio quando a soffrire davvero è “il territorio”.
La strana vicenda delle royalties, che bontà sua porta, nelle casse di qualche Ente la bellezza di 30 milioni di euro, come una manna piovuta dal cielo. Ci si chiede, come mai la manna cade solo in una direzione se il territorio appartiene a tutti? Perché a beneficiare delle royalties (ormai ci sono) deve essere un solo Ente e non tutti i Comuni interessati che fanno parte del territorio. Ritengo che sia giunta l’ora di farsi sentire, se è il caso alzare la voce, lo faremo, perché il territorio è di tutti e tutti dovremmo “beneficiarne” nel bene e nel male. Ritengo giusto che gli introiti provenienti dalle royalties siano divise con il territorio e che a beneficiarne siano i comuni interessati. Del resto se ne è parlato già nel lontano 2007, quando era stata attenzionata l’area del Val di Noto, ma poi tutto si è stranamente arenato, anche se non per tutti, visto che qualcuno magari dietro le quinte è riuscito a muovere le fila in una sola direzione, in barba al territorio. A questo punto, invito i colleghi Sindaci, a scendere in campo per far sentire la propria voce, perché come recita la l.r. n. 9 del 15 maggio 2013 art. 13, i comuni destinano tali risorse allo sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, all’incremento industriale e ad interventi di miglioramento ambientale delle aree dove si svolgono le ricerche e le coltivazioni, ecco perché ritengo indispensabile un confronto per farsi che tali risorse siano ripartite tra le parti. Incontrerò, in questi giorni il Ministro di competenza, il Presidente della Regione e il Presidente del Consiglio Renzi.

Diciamo che Abbate ha ragione. Non nei fatti ma, di sicuro, nel concetto perché anche se la legge dà una precisa indicazione su come queste somme debbano essere impiegate nella città di Ragusa, invece, queste indicazioni non sono state rispettate. La maggior parte di queste risorse servono per la spesa corrente, insomma per pagare le bollette e gli stipendi.  Abbate non ci può stare, visto che ha problemi proprio con le forniture e i dipendenti, e richiede la sua parte. Naturalmente non basta fare la voce grossa per entrare nell’affare: occorrono leggi e documenti, ma il segnale è importante.
A Ragusa dovrebbero capirlo. La città ha troppi benefici, dalla legge su Ibla, all’Unesco, alle royalties e, dato che non si sogna nemmeno di investire in sviluppo per l’intero territorio, l’unica cosa che fa aumentare non è il PIL, ma l’invidia.
Dunque l’amministrazione deve fare un piano di investimenti vero e concreto. Può essere il turismo o meglio la zootecnia e forse l’industria e l’artigianato, ma bisogna trovare qualcosa su cui puntare. In due o tre anni abbiamo incassato più di cinquanta milioni di euro ma la fortuna delle royalties, con quei numeri, non durerà molto perché le percentuali sono troppo alte e i petrolieri stanno facendo di tutto per abbassarle.

Abbate alla fine è pronto ad incontrare Renzi per lamentarsi. E’ tempo perso. Piuttosto il sindaco faccia una piccola indagine e si accorgerà che in alcune zone del Modicano sono state effettuate ricerche di idrocarburi con buone prospettive. Si possono dunque mettere in piedi progetti di coltivazione e sfruttamento e poi invece di pensare alla guerra  si  trovi un modo per fare squadra con Ragusa per darsi una mano a vicenda.

di Redazione15 Lug 2015 01:07
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