Ragusa, rendiconto comune 2014 fermo da due mesi, in pericolo Martorana?

Il conto consuntivo del Comune, cioè il rendiconto finanziario dell’anno precedente a quello in corso, doveva essere approvato entro il 30 aprile, mentre il termine per l’approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio 2015 è stato prorogato al 31 luglio.
Al Comune di Ragusa, da due mesi esatti, si attende il rendiconto 2014. Del bilancio di previsione, invece, neanche a parlarne. Si tratta, infatti, di due strumenti finanziari strettamente legati tra loro. Vero è che l’approvazione del consuntivo non modifica nulla, nei fatti, rispetto a quello previsionale, ma il secondo non può essere affrontato senza che il primo sia passato dal vaglio del Consiglio Comunale: dal consuntivo, infatti, emergono i residui economici dell’anno precedente da poter utilizzare in quello successivo.
A chiedere a qualche consigliere di maggioranza che fine abbia fatto il Consuntivo 2014, in molti, pure quelli più ‘competenti’, han risposto “Lo vorremmo sapere anche noi”. Beh, davvero una magra consolazione.
Direttamente interpellato, però, l’assessore al Bilancio Stefano Martorana nicchia. In buona sostanza non lo sa neanche lui. O, per meglio dire, magari lo sa, ma di volere affrontare la questione non se l’è sentita.
“Abbiamo dovuto eseguire il riaccertamento straordinario dei residui, un’operazione assai complessa che ha impegnato a lungo gli uffici, ma ci siamo quasi”, ha detto più volte.
“Riaccertamento straordinario dei residui”, d’accordo, in pratica una locuzione complicata nata a norma di legge (Dlgs n. 126 del 2014,ndr) che vuol dire che il Comune è obbligato a controllare se i residui attivi e passivi corrispondano effettivamente ai crediti e ai debiti dell’Ente. Certo è un lavoro difficile, ci vuole tempo, ma intanto i consiglieri pentastellati bofonchiano – mentre quelli dell’opposizione gongolano – e qualcuno ha già alzato la voce fino a sostenere, addirittura, che Stefano Martorana potrebbe non essere più nelle condizioni ideali per svolgere il suo ruolo, soprattutto per la fiducia che sta andando perdendo da parte della maggioranza.
Lamentele politicamente più che legittime, anche perché normalmente, in questo periodo, il bilancio di previsione, quello sul quale poter fare ‘politica’, è bello che incardinato. Il tempo stringe e il consuntivo è diventato pretesto per cominciare a togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
“Di sindaco ce ne basta uno solo” è il commento che maggiormente serpeggia tra le stanze di Palazzo dell’Aquila e qualcuno, magari proprio tra i più ‘competenti’, potrebbe anche fantasticare sulla possibilità di occupare un ruolo diverso.

di Leandro Papa01 Lug 2015 03:07
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