VITTORIA: Operazione “Efesto” della Guardia di Finanza. Sequestro per frode fiscale di beni del valore di oltre 1,1 milioni di euro

La Tenenza della Guardia di Finanza di Vittoria ha eseguito diversi sequestri di beni immobili, mobili e conti correnti nei confronti di tre soggetti, due vittoriesi ed un chiaramontano, indagati per frode fiscale operata tramite una società di vendita all’ingrosso di ferramenta. La somma complessivamente evasa al Fisco ammonta ad euro 1.158.862,79 ovvero quanto la società avrebbe dovuto versare tra Imposte dirette e I.V.A..

Il sequestro è stato disposto dal G.I.P. Dott. Claudio Maggioni, su richiesta del Dott. Gaetano Scollo, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Ragusa, che ha coordinato le Fiamme Gialle nell’esecuzione delle indagini.

Le attività hanno preso spunto da una verifica fiscale operata nel luglio 2014 dai finanzieri della locale Tenenza, i quali a fronte di una società con un forte debito verso l’Erario hanno sin da subito constatato la presenza di un rappresentante legale “testa di legno”. L’uomo infatti è risultato essere analfabeta e nullatenente, nonchè privo di utenze telefoniche. Basti pensare che il soggetto ha dovuto porre rifiuto all’invito delle Fiamme Gialle a recarsi in caserma per la firma dei verbali, solo perché non aveva neanche i soldi per acquistare il biglietto dell’autobus per Vittoria.

Dapprima sarebbe stato avvicinato con la promessa di ottenere del denaro in cambio di qualche firma e successivamente è stato condotto da un notaio di Vittoria che ha curato una fittizia cessione di quote tra lo stesso ed i precedenti soci e amministratori. Questa manovra ha consentito ai soci ed amministratori di ribaltare sull’indigente gli obblighi fiscali dell’azienda alla deriva. Infatti nel periodo in cui è stata effettuata tale cessione (anno 2010), la s.r.l. aveva generato un volume d’affari per 3,5 milioni di euro integralmente non dichiarati.

L’uomo peraltro, dopo aver firmato, sarebbe stato accontentato con un lauto pranzo e 300 euro in contanti.

Non erano nelle stesse acque invece Angelo I., Giovanni V. e Salvatore I., i tre destinatari della misura cautelare, ai quali sono stati complessivamente sottoposti a sequestro:

– nr. 4 conti correnti e depositi a risparmio;
– nr. 1 dossier titoli;
– nr. 6 immobili;
– nr. 4 autovetture (tra cui nr. 2 Audi), nr. 2 motocicli.

di Redazione22 Mag 2015 13:05
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