Territorio: “Nessuno tocchi la Legge 61/81”

Non vogliamo che un risorsa di grandissimo rilievo per la nostra Ragusa, come la lungimirante legge su Ibla, la celebre 61/81, che ha dimostrato di dare frutti ottimi, possa divenire materia del contendere nel panorama della politica come gioco delle parti. Oggetto di discussione è se corrisponde al vero che fra il 1981 e il 2004 alcune somme provenienti dai fondi di tale legge siano stati utilizzati per altri capitoli di spesa. Poichè c’è il rischio che tale argomento venga travisato ad hoc da più parti, dando la possibilità ad alcuni di ergersi a soli amanti del vero e della trasparenza, oppure ad altri di fomentare continui sospetti sulla legalità degli atti degli amministratori di allora, chiediamo all’Amministrazione Piccitto, o a chiunque abbia certezze, di dichiarare con un documento scritto e ufficiale lo stato delle cose, con nomi e circostanze precise. Innanzitutto bisogna sgombrare il campo dalla “cultura del sospetto”, che è il più pericoloso veleno della vita pubblica. Dalla certezza dei fatti emergerà poi o una responsabilità solo “politica”, cioè legata a scelte legittime, magari discutibili, oppure, ma non lo crediamo, anche penale, oppure sapremo se nulla di tutto ciò è vero.
Ma una cosa non dobbiamo permettere: che dicerie, dubbi o supposizioni divengano l’occasione ghiotta per molti nemici della legge su Ibla, per screditarla, per denigrarla, per giudicarla negativamente, fino a depennarla definitivamente. E nemici ce ne sono davvero tanti in tutta la regione e anche nella provincia.
Non dimentichiamo quanti fondi sono stati spesi, e quanti possono ancora esserlo, per rendere Ibla lo scrigno di bellezza che è sotto gli occhi del mondo, per creare opportunità di lavoro e stimolo agli investimenti privati nel restauro di immobili e nell’apertura di nuove attività economiche.

di Redazione12 Dic 2014 18:12
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