Lab. 2.0: “Le politiche scellerate di Crocetta stanno distrugendo la formazione in Sicilia e a Ragusa”

Esprimiamo forte preoccupazione per lo stato in cui versa il settore della Formazione Professionale a Ragusa. L’irresponsabile gestione del comparto, da parte del governo Crocetta, ha determinato fondamentalmente due effetti:

– il dramma dei lavoratori, in provincia di Ragusa sono circa 500 unità, che oggi, nonostante abbiano svolto dignitosamente e scrupolosamente il loro lavoro per anni, alcuni da circa 30, si ritrovano a dover percepire diverse mensilità (20 in media), tuttavia continuano a lavorare responsabilmente per garantire il servizio ai cittadini; rabboniti dai proclami di Crocetta e dei suoi assessori, che, mentre tentano di calmare la piazza, nelle segrete stanze, continuano la loro opera di distruzione di un settore importante come quello della formazione.
– il quasi azzeramento del diritto alla formazione in provincia di Ragusa, infatti enti storici come l’I.A.L., l’En.A.I.P. e l’E.N.F.A.P., che da soli gestivano il 70% della Formazione rivolta a maggiorenni disoccupati e lavoratori in riqualificazione, oggi o hanno chiuso, è il caso dell’IAL, o lo stanno per fare, è il caso dellEn.A.I.P. e dell’E.N.F.A.P. Neanche gli enti ecclesiastici, come il CNOS e il CIOFS, navigano in buone acque. I continui tagli a cui sono soggetti, limitano sensibilmente la loro capacità di manovra, un fatto che si ripercutote sulla gestione stessa dell’ente e sul personale dello stesso, determinando la chiusura di molti corsi, come, ad esempio, quelli rivolti ai ragazzi in obbligo d’istruzione, uno strumento indispensabile per arginare la dispersione scolastica, che in Sicilia tocca percentuali anche del 35%.
In un momento di grave crisi occupazionale, come quello che stiamo vivendo, l’eliminazione di questi corsi è un lusso che non possiamo permetterci. L’acquisizione di una qualifica professionale, immediatamente spendibile sul mercato del lavoro, spesso rappresenta un valido strumento contro la tentazione di percorrere strade malavitose, che a volte sembra l’unica possibilità per chi non trova lavoro o per chi non può permettersi il lusso di andare a scuola.
Premesso ciò, invochiamo la mobilitazione della classe politica e dirigente sana di questa provincia, per rivendicare il ripristino del diritto alla formazione e per sostenere le 500 famiglie che operano nel settore e che oggi sono ridotte alla povertà. Il sindaco e il presidente del Consiglio comunale di Ragusa devono farsi portavoce, nella qualità di coordinatori dei Consigli e dei sindaci degli altri comuni di questa provincia, affinché si intraprendano delle iniziative di lotta eclatanti fino alla reale soluzione del problema, non esclusa l’occupazione dell’ARS.
Nelson Mandela disse che l’Istruzione e la Formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo. Noi siamo assolutamente in linea con tale principio e non accetteremo che, una classe politica incapace di programmare e pianificare il cambiamento, distrugga anche quanto di positivo offre il nostro territorio.

di Redazione10 Dic 2014 20:12
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