La pubblica amministrazione dovrà programmare su cassa certa. Convegno al palacultura

La nuova contabilità degli enti locali rivoluzionerà, in modo totale, le procedure sinora adottate nella pubblica amministrazione. Ci si avvicinerà ad un sistema misto nel senso che la contabilità finanziaria verrà affiancata ad una contabilità economica patrimoniale secondo un criterio che non è più fondato sulla previsione potenziale ma bensì su quella certa sulla base delle scadenze di obbligazioni attive e passive scadute.

Di questo si è parlato ieri nella sala “S. Triberio” del Palacultura in un convegno molto partecipato su “La nuova contabilità degli enti locali” promosso dal comune di Modica e al quale hanno dato il loro contributo il dr. Bruno Francesco, presidente onorario Ardel e la dr.ssa Clara Leonardi, responsabile del settore rendiconti e bilanci della provincia di Catania.
“Come è ormai pacifico, commenta Enzo Giannone, assessore al bilancio del Comune di Modica, si assottigliano i trasferimenti dallo Stato e dalla Regione e questa nuova contabilità comprime il ruolo della politica a vantaggio delle procedure tecniche che pone paletti ben precisi.
Questo va a vantaggio delle politiche finanziarie degli enti che dovranno accantonare somme per la costituzione del fondo credito di dubbia esigibilità atteso che i calcoli non si faranno più sulle previsioni potenziali ma sulla effettività capacità economica finanziaria degli enti che dovranno essere affrancate dalle sorprese contabili”.
La nuova norma, il decreto legislativo 126 del 2014, prevede altresì che il disavanzo di amministrazione potrà essere spalmato per dieci anni nei bilanci. Il nuovo decreto legislativo avrà un impatto sui comuni italiani, in termini di costi, pari a 6,6 miliardi di euro.
“Quello trattato ieri è stato un tema di grande attualità per tutti i comuni e la pubblica amministrazione. Il decreto sana alcuni errori di applicazione, commenta il segretario generale Carolina Ferro, del precedente sistema contabile. Il DUP (documento unico di programmazione) pone la centralità della programmazione delle entrate e delle uscite coinvolgendo tutta la struttura dell’ente. La politica dovrà porsi seriamente il problema delle priorità da finanziare facendo riferimento all’accertamento delle entrate certe”.

di Redazione02 Dic 2014 17:12
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