Calcio: Ragusa, Promozione girone D, difficile ma bello

Com’era in fondo abbastanza prevedibile, alla fine il Ragusa 2014 è stato ammesso al campionato di Promozione: vivrà la stagione della rinascita nel difficilissimo girone D, insieme con le tre squadre gelesi, la Leonzio, le siracusane, qualche catanese, e le due iblee Comiso e Santa Croce. Un girone molto difficile dicevamo, ma in compenso bello e quasi fatto apposta per risvegliare, grazie alla riproposta di alcune sfide storiche (più i due derby) l’interesse di una tifoseria che, dopo quasi un anno di digiuno e la fine ignominiosa della vecchia società, è chiamata a rispondere in massa all’appello dei coraggiosi che hanno fortemente voluto la rinascita. Guidata da coach Salvatore Utro, supportato da Peppe Balzano come preparatore atletico, la squadra ha iniziato la preparazione già da lunedì, con tanto entusiasmo e voglia di far bene. E’un buon gruppo, con nomi come Milazzo, Cavone, Licitra, Tumino, Bennardo, Vicari, un centrocampista che ha vinto il campionato di Promozione nel palermitano, un ex di lusso come Nigro (sembra molto probabile il suo inserimento), Gona (il suo arrivo è più difficile ma non impossibile), molti giovani interessanti, un elemento di colore già conosciuto in Promozione. Ovviamente l’organico è ancora da completare, in particolare per il reparto avanzato, come riconoscono il vice presidente Tuccitto e il dg Sorbo che stanno lavorando proprio con questo obiettivo, ma bisogna dare loro atto che soltanto da due giorni è stato reso noto il campionato di appartenenza, punto fondamentale per allestire una rosa “di conseguenza”. Anche se nessuno si nasconde lo spessore del girone, c’è “aria buona” e fiducia: fermo restando (non bisogna dimenticarlo) che è già notevolissimo “esserci”, avendo evitato il rischio di ripartire dalla Terza Categoria. Inoltre, esserci quando tutto lascia prevedere che sarà un campionato interessante e meritevole di riportare la gente al Selvaggio. Primo appuntamento ufficiale l’andata di Coppa a Pachino il 25 agosto, ritorno la domenica successiva in casa: si ricomincia, chiedendo l’aiuto e l’affetto della città, promettendo in cambio il massimo impegno e tanta determinazione. Con umiltà, come è giusto e doveroso per chi riparte, ma anche con l’orgoglio di chi non ha voluto arrendersi. Vai, nuovo Ragusa, vai…

di Gianni Papa08 Ago 2014 19:08
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