Il M5S doveva riunirsi, quindi fa mancare il numero legale e il Consiglio slitta di due ore

Certe logiche ci sfuggono. Ieri il Consiglio comunale era stato convocato per le 16, inspiegabilmente però è iniziato ben due ore dopo, perché? Perché il gruppo consiliare dei Cinque stelle ha deciso di indire una loro riunione proprio alle 16, facendo mancare il numero legale e perciò di fatto interrompendo il Consiglio, l’incontro, per la cronaca, è finito alle 18, momento in cui i lavori d’Aula sono potuti iniziare. Cosa dovevano discutere di tanto importante non lo si può sapere. Mario Chiavola, a tal proposito, ha consigliato al presidente Iacono “di convocare, per la prossima volta, il Consiglio per le 17, visto che i cinque stelle non sono riusciti ad esser in Aula, nonostante erano tutti in giro per i corridoi del Comune”.

Ma veniamo alle comunicazioni, questa volta particolarmente interessanti, peccato che l’Amministrazione ha deciso di non rispondere, quanto meno per ora e così su tutto aleggia un grande punto interrogativo.

Due sono stati i temi che hanno tenuto banco: randello e gli allegati del capitolato speciale d’appalto del bando per l’igiene ambientale. Per quanto riguarda la spiaggia di randello e il costruendo chalet del Donnafugata Resort tutti i consiglieri Filippo Spadola, Carmelo Ialacqua, Sonia Migliore, Giuseppe Lo Destro, Giorgio Mirabella,. Mario D’asta, Maurizio Tumino hanno chiesto all’Amministrazione di fare chiarezza ossia il Comune ha dato o no la concessione edilizia? Nullaosta indispensabile e qualora lo avesse concesso tutti i consiglieri hanno ribadito la necessità di tutelare una delle ultime zone ancora vergini del nostro litorale. Ialacqua, per esempio ha ri-sottolineato la necessità di avere un piano strategico per il turismo e per l’ambiente, che certamente non può esser genuflesso agli appetiti di aziende private.

Sonia Migliore ha presentato due ordini del giorno, uno su randello ed un altro in merito al capitolato speciale d’appalto di cui sopra, che giudica assolutamente illegittimo in quanto l’Amministrazione, negli allegati A, B, e C, nomina gli operai che devono esser assunti con contratti a tempo determinato ed indeterminato oltre a indicare chi deve essere licenziato. Durante il suo intervento, la Migliore, riporta pure uno scambio di posizioni piuttosto acceso, tra un sindacalista e l’ex assessore Conti, il quale gli ricordava al rappresentante sindacale come lui non aveva permesso l’istituzione di quei tre allegati. “Forse è questo – dichiara la Migliore – il motivo per cui Conti è stato licenziato? Forse era contrario a questo scempio?”

Le fa eco il consigliere Lo Destro, che avverte l’Amministrazione dell’illegittimità di un tale atto. “Nessun Ente – dichiara – ha la libertà di indicare nominalmente, chi licenziare o chi assumere”, è un atto nullo oltreché illegale. Peccato, però, che l’Amministrazione non si sia presa la briga di chiarire e/o di rispondere.

di Redazione10 Giu 2014 13:06
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