Terzo ko per Crocetta. La riforma delle province è tutta in salita
Procede lentissimamente l’iter per l’abolizione delle Province. Dopo l’approvazione del primo articolo, quello che istituisce i Liberi consorzi dei Comuni, ieri sera è arrivata l’approvazione anche del secondo articolo, quello che stabilisce il numero minimo di abitanti per la costituzione del Consorzio. Il limite era stato fissato dal Governo Crocetta su 150 mila abitanti, dopo il terzo ko del Governo, l’articolo è stato approvato, ma alzando l’asticella a 180 mila abitanti. Cosa vuol dire? Che Gela non potrà fare Consorzio a sé.
“Questa riorganizzazione territoriale politico amministrativa dell’Isola dovrebbe essere una riforma – dichiara Nino D’Asero capogruppo del Nuovo centro destra – che agevoli lo sviluppo, che abbatta i costi dei servizi collettivi, che accompagni i cittadini più disagiati nel loro quotidiano, che permetta alle nostre comunità di sentirsi realmente europee e, come ben sappiamo, l’Europa non ama i ‘microcosmi’. L’articolo 2 del ddl di riforma è pericolosissimo poiché consente la nascita di ulteriori liberi consorzi di Comuni. È lecito supporre che nei progetti di bottega di qualcuno e nelle sue istanze campanilistiche si possa celare fin da subito il disegno di portare il loro novero a una cifra finale che surclasserebbe quella delle attuali Province. A conti fatti, si potrebbe superare anche la soglia di 20 consorzi. Conseguenze? Moltiplicazione anziché riduzione degli organi della politica, dei costi, dello scollamento con i cittadini e con l’opinione pubblica”.
Ma i problemi sono tutti da venire, la maggioranza è spaccata e non c’è alcun accordo tra i gruppi parlamentari, come invece avevano dichiarato nei giorni scorsi. Il Movimento 5 stelle, che ad oggi è il vero ago della bilancia, l’unico gruppo che potrebbe salvare l’idea di Crocetta sulle Province, ma Lupo (Pd), al contempo, avverte il presidente della necessità di cercare una maggioranza quanto più ampia possibile per una riforma così importante “la maggioranza – dichiara – non può essere in balia del Movimento 5 stelle”.
Incompatibilità di ruoli!
Nelle dichiarazioni riportate sulle pagine delle cronache locali spicca un ‘affermazione , riferita al segretario dell’assostampa provinciale, che ritiene dannoso eliminare gli enti intermedi che “hanno un ruolo fondamentale nella gestione dei territori e nelle istanze dei piccoli comuni”, pur ricoprendo l’incarico di responsabile dell’ufficio stampa della Provincia regionale di Ragusa, di Capo di gabinetto dell’ente , di Presidente della Fondazione Film Commission Ragusa di cui l’Ente Provincia è il principale socio, quindi un conflitto di interessi perché sopravviva la Provincia regionale di Ragusa!
Quindi il ruolo della Provincia è indispensabile perché il territorio cresca e risolva le istanze dei piccoli comuni, tale finalità si esplica con assoluta progettualità!
Il superincaricato provinciale avrebbe dovuto esimersi dall’intervenire nella questione riguardante la soppressione delle Provincie , visto il doppio ruolo che riveste da un lato di critico nella soppressione dell’ente e dall’altro super fortunato di accumulatore di incarichi! in barba al conflitto di interessi!