Ancora una casa chiusa. Ragusa a “luci rosse”

Non passa giorno senza che le forze dell’ordine chiudano case di appuntamenti, denuncino persone per lo sfruttamento della prostituzione o per aver nascosto degli immigrati irregolari che vendono il proprio corpo.

Ieri, intorno alle 20.00, la La Polizia di Stato ha arrestato per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione Gualberto Da Silva junior Sidnei, nato a Belo Horizonte (BRASILE) il 17/09/1977.
Dopo la chiusura di 4 case a luci rosse, la Polizia di Stato continua ad effettuare indagini sull’interno fenomeno che affligge il centro cittadino di Ragusa.
In questi giorni numerose le segnalazioni dei cittadini ragusani stanchi di questo via vai di uomini sotto casa che spesso sbagliano a citofonare chiedendo a loro prestazioni sessuali a pagamento.
Dopo le segnalazioni e gli interventi della Squadra Volanti, personale della Sezione Criminalità Diffusa della Squadra Mobile, effettuava un’intensa attività d’indagine con appostamenti e pedinamenti dei soggetti che curavano l’ospitalità delle prostitute e dei transessuali in cambio di denaro.
Neanche 10 giorni fa, durante un’operazione che portava alla chiusura di due case d’appuntamento, la Polizia denunciava l’odierno arrestato che in compagnia di un corriere ragusano aveva avviato case di prostituzione percependo fino a 5.000 euro al mese cadauno.
Ieri durante un predisposto servizio di Polizia voluto dal Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, gli uomini della Squadra Mobile monitoravano Gualberto da Silva che in effetti alle 20.00 accompagnava una prostituta da una casa all’altra in quanto il giorno prima la Squadra Volanti, su segnalazione di una cittadina, aveva identificato dei clienti rumeni mentre uscivano da quell’abitazione dopo aver consumato un rapporto sessuale di gruppo.
Dalle indagini condotte dalla Polizia il quadro della situazione diventava ancora più inquietante, in quanto il brasiliano tratto in arresto, affittava le abitazioni di signore disoccupate del centro storico che all’occorrenza, per una settimana o dieci giorni, lasciavano casa anche tornando dall’ex marito, per poi allocare diverse prostitute extracomunitarie, essendo diventato il punto di riferimento a Ragusa delle donne e degli uomini sudamericani dediti alla prostituzione.
In pratica l’arrestato aveva escogitato questo sistema, locava immobili “in nero” del centro cittadino, successivamente contattava o veniva contattato da quanti interessati a prostituirsi a Ragusa e li assisteva trovandogli alloggio, percependo compensi considerevoli. Il guadagno percepito da ogni soggetto arrivava a 8.000 euro al mese quando l’attività era a pieno regime.
Diversamente le donne che cedevano la propria abitazione, asserivano di averlo fatto per 20 euro al giorno in quanto disoccupate, “costrette” a lasciare casa offrendo il proprio letto a sconosciuti per consumare rapporti sessuali a pagamento.
Dopo aver condotto l’arrestato e le due prostitute in Questura, gli uomini della Polizia di Stato sono tornati nei due appartamenti di via Ecce Homo e Via M. Scribano, apponendo i sigilli riportando il tutto alla normalità.
In corso indagini della Squadra Mobile su eventuali coinvolgimenti dei proprietari di casa per lo sfruttamento della prostituzione, ad oggi solo sanzionati amministrativamente per aver ceduto casa senza alcuna registrazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza.
“La Polizia di Stato invita i cittadini a segnalare, agli uffici investigativi della Squadra Mobile o al 113 della Squadra Volanti, la presenza di soggetti dediti alla prostituzione, così da permettere un celere intervento come accaduto ieri”.

di Redazione21 Feb 2014 10:02
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