Piccitto ha impegnato somme che non poteva utilizzare

L’assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica ha rilevato delle violazioni, compiute dall’Amministrazione comunale di Ragusa, con riferimento al decreto legislativo 267/2000. A denunciarlo il consigliere comunale di Territorio, Angelo Laporta, dopo che, l’8 novembre scorso, aveva presentato un esposto a propria firma in merito a presunte anomalie contabili. “Adesso – chiarisce Laporta – è arrivata la risposta da parte del funzionario regionale incaricato del procedimento che, in pratica, ha dato ragione al sottoscritto ravvisando delle specifiche violazioni. In particolare, l’Amministrazione Piccitto ha impegnato somme in misura superiore ai dodicesimi consentiti durante l’esercizio provvisorio in assenza del bilancio di previsione, intendendosi come riferimento l’ultimo bilancio definitivamente approvato. Un’altra violazione riguarda l’articolo 183 del suddetto decreto legislativo che disciplina la fase dell’impegno della spesa per non parlare della violazione dell’articolo 191, che detta le regole per l’assunzione di impegni e per l’effettuazione di spese. Come dire che l’avevamo detto. Il dato politico, ancora una volta, e ci rammarichiamo sempre a sostenere la stessa tesi ma i fatti, giorno dopo giorno, ci danno ragione, è che ci troviamo di fronte ad un’Amministrazione, quella guidata dal sindaco Piccitto, che non solo non riesce a confrontarsi con la minoranza ma che da questa non sa neppure trarre degli spunti propositivi e volgerli a proprio vantaggio, andando incontro a figuracce di questo tipo, dopo che il sottoscritto, a suo tempo, aveva più volte sollevato il caso”.

Laporta, nello specifico, aveva evidenziato che alcune determine dirigenziali erano state adottate in palese contrasto con i principi contabili. Il sindaco e il segretario generale, rispondendo alle richieste di delucidazione della Regione, avevano sinteticamente espresso la propria posizione asserendo che erano state impegnate con urgenza alcune spese per missioni degli amministratori (sindaco e assessori) utilizzando interventi del bilancio destinati al personale, il quale, in alcuni casi, ha anche partecipato alla missione stessa. L’imputazione dei predetti impegni di spesa ad interventi non pertinenti, così è stato spiegato, dettata dall’urgenza e dall’indifferibilità degli atti adottati, era stata effettuata in quanto l’intervento destinato alle missioni degli amministratori non aveva sufficiente capienza. Dopo l’approvazione del bilancio di previsione, avvenuta il 25 novembre scorso, si era proceduto a regolarizzare tale imputazione nell’intervento proprio del bilancio. “Ma evidentemente, tutto ciò – continua Laporta – non è servito a convincere il funzionario dell’assessorato regionale che ha rilevato delle violazioni così come dal sottoscritto era stato fatto presente in sede di presentazione dell’esposto. Occorre precisare, altresì, che avverso il suddetto provvedimento l’Amministrazione interessata potrà presentare, entro i termini previsti, ricorso gerarchico o innanzi al Tar. Intanto, però, una valutazione specifica del caso è stata fatta dall’assessorato. E si tratta di una valutazione estremamente critica”.

di Redazione11 Feb 2014 21:02
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