Ritardi inammissibili

Da quasi un anno si attende l’espletamento delle procedure per il cosidetto “bando lavoro” per la custodia dei bagni e delle ville comunali a Ragusa e ogni volta che si è in dirittura d’arrivo, ecco che si riscontrano vizi di forma, si appalesano necessità di rettifiche del capitolato, si prospettano i possibili rinvi della gara.
Addirittura stavolta, dopo che fino a due settimane addietro assicurazioni verbali erano state fornite da assessore e dirigente, tutto potrebbe essere messo in discussione, o attraverso una rettifica del bando di gara oppure ( di nuovo!, sic!) un rifacimento del bando con la riapertura dei termini di presentazione delle offerte e dunque con il conseguente rinvio della chiamata al lavoro per chi in graduatoria attende di essere avviato.
Le scusanti – tecniche, burocratiche o amministrative che siano – non sono né giustificabili e né tantomeno credibili, a maggior ragione dinanzi a palleggiamenti tra uffici dello stesso Ente. Se non si è capaci di espletare una gara, pur minima, lo si ammetta specie nei confronti di chi, aggrappato a una speranza di attività lavorativa e a un pur minimo reddito vitale, da mesi attende risposte e da anni pretende certezze.
A meno che non si voglia perseguire la già battuta e tanto criticata strada dei sussidi ( vera e propria pratica delle elemosine) intesa come rimedio peggiore del male, rispetto a un’attività lavorativa in regola e con un ritorno sociale anche per la comunità. Cosa, tra l’altro, anche i nuovi amministratori si sono cimentati nelle scorse settimane.

E se dal fronte bando lavoro nulla di nuovo, se non i ripetuti inghippi burocratici, sul fronte cantieri di servizio finanziati dalla Regione ancora ritardi.
Stavolta, a quanto si apprende da fonti giornalistiche, la pubblicazione della graduatoria degli eventuali aventi diritto alla chiamata al lavoro sarebbe slittata per problemi di software ( di nuovo sic!). Da un lato si vorrebbe far intendere che la graduatoria è pronta da alcune settimane ( come anche al Sindacato è stato comunicato ) e dall’altro lato oggi si riscontra il fatto della mancata pubblicazione nelle bacheche del segretariato socalale per problemi di adeguamento al software di riferimento.
Eppure si tratta di un primo corposo elenco ( circa 250 ) di disoccupati che potrebbero essere avviati al lavoro per tre mesi, con una graduatoria almeno doppia di possibili avviandi al lavoro nei cantieri di servizi.
La CGIL di Ragusa, con questa nota di Nicola Colombo, dichiara che inanzi al dolore sociale e ai drammi individuali e familiari che si consumano quotidianamente tra i disoccupati, gli inoccupati e i cosidetti indigenti non esistono giustificazioni di sorta che possano attenuare i ritardi burocratici ( e non solo) che ancora una volta si registrano rispetto alle politiche sociali finalizzate al sostegno al reddito e alle attività lavorative, sia pure a tempo determinato e a part time, nella città di Ragusa.
Anche in questo caso reclamiamo celerità e certezza perché sul lavoro, sul reddito, sui bisogni elementari dei ceti sociali più esposti alla crisi non è possibile praticare la politica del rimando simile alla pratica del carciofo o, con più attinenza, alla metafora dello struzzo che affonda la testa nella sabbia per rendersi invisibile rispetto a limiti, colpe o paure che lo riguardano!

di Direttore17 Gen 2014 14:01
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