Costruire e distruggere

tavola rotondaL’uomo è un costruttore, sin dall’alba dei tempi. Ma è anche un distruttore. Ecco perché deve essere educato a costruire senza distruggere. Sintesi efficace quella fatta dalla soprintendente di Ragusa, Rosalba Panvini, a conclusione della tavola rotonda sul tema “Un nuovo modo di abitare e vivere il territorio”, tenutasi ieri mattina e promossa, di concerto con la Cna, nell’ambito delle giornate di studi “Paesaggio, tra archeologia e architettura”, tenutasi tra Catania, Acate e Ragusa, al castello di Donnafugata, dove, tra l’altro, è stato allestito il primo salone dell’edilizia ecocompatibile che ha riscosso grande attenzione da parte dei visitatori. “Stiamo costruendo un percorso nuovo – ha affermato la Panvini – che non poteva non tenere conto di una lettura integrata del territorio in grado di coinvolgere tutte le sensibilità esistenti. Per questo motivo non avrebbe avuto senso tenere queste giornate di studi solo tra i cattedratici. Avremmo perso di mira il vero obiettivo che, per quanto ci riguarda, è stato quello di coinvolgere le imprese, gli ordini professionali, le associazioni di categoria, le amministrazioni locali, per tentare di avviare, tutti assieme, un progetto che punti alla riqualificazione dell’esistente”. Un progetto che è già stato messo in piedi a livello embrionale propria da Cna con il manifesto “Abitare Ibleo” che coinvolge le Unioni Costruzioni, Installazioni e impianti, Produzione, come non ha mancato di sottolineare il presidente Bartolomeo Alecci (Cna Costruzioni). “E’ un progetto – ha detto – studiato per l’ambiente siciliano e di tutte le zone similmente climatiche, in cui si è prestata particolare attenzione non solo alla dispersione di calore nel periodo invernale ma anche al calore estivo che si introduce, sfruttando materiali semplici, quindi le peculiarità massime, e per ciò stesso la capacità di contenimento energetico, dei calcari presenti nel territorio ibleo”. Il dibattito sviluppatosi ha coinvolto la soprintendente di Catania, Fulvia Caffo, che ha fornito alcune indicazioni pratiche affinché questo “nuovo percorso” possa trovare applicazione in vari ambiti, illustrando, in proposito, l’esperienza dei parchi nell’area etnea. Di necessità di educare alla cultura della riqualificazione ha parlato Maurizio Spina, docente di Pianificazione del paesaggio all’Università degli studi di Catania mentre Giorgio Cavallo di Legambiente ha preso atto della condivisione di un percorso che, fino a due-tre anni fa, sembrava impossibile almeno sulla scorta delle sollecitazioni provenienti dalle associazioni ambientaliste. L’assessore all’Ambiente del Comune di Ragusa, Claudio Conti, ha annunciato che sono state riviste alcune osservazioni allo strumento urbanistico cittadino da parte della precedente Amministrazione e che quindi non sarà possibile intervenire sul paesaggio rurale con una certa libertà, come fatto finora, se si intendono realizzare edifici che non sono al servizio dell’agricoltura. Il presidente dell’Ordine degli architetti, Giuseppe Cucuzzella, ha ribadito che l’obiettivo comune di tutti i soggetti a vario titolo interessato deve essere quello di guardare ad un nuovo modo di riqualificare il territorio mentre Clorinda Arezzo, presidente dell’associazione SiciliAntica, ha espresso il timore che le costruzioni iper moderne facciano perdere l’identità ad un territorio ibleo che, invece, fonda la propria forza su determinate caratteristiche. Infine, l’intervento di Giuseppe Re, vice presidente dell’Ordine degli agronomi, è stato puntato sull’indispensabilità di coinvolgere in tale fase progettuale anche le aree rurali. La soprintendente Panvini ha annunciato che da oggi ci si metterà al lavoro per dare rapida applicazione a tutte le idee e ai suggerimenti validi emersi nel corso delle giornate di studi. All’appuntamento di ieri erano presenti, tra gli altri, il presidente provinciale Cna Giuseppe Massari e il segretario provinciale Giovanni Brancati, oltre a vari dirigenti dell’associazione di categoria. Al termine, la soprintendente Panvini ha voluto ringraziare pubblicamente Vittorio Schininà, responsabile provinciale Unione Costruzioni Cna, oltre a tutta l’associazione di categoria, per il sostegno ricevuto nell’organizzazione degli incontri tematici e del primo salone di edilizia ecocompatibile. “A cui di certo – afferma Schininà – ne seguirà un secondo considerato l’entusiasmo registrato tra gli addetti ai lavori. Abbiamo bisogno di diffondere il più possibile una nuova cultura del costruire e affinché ciò accada è indispensabile che i potenziali acquirenti e i committenti di una nuova abitazione sappiano che cosa è meglio per la loro casa dal punto di vista dell’efficienza energetica”.

di Redazione09 Dic 2013 20:12
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