Brecciolino a più non posso!

donnafugata 2La malattia  del brecciolino a quanto pare ha colpito ancora. Vittima, inconsapevole, il parco del Castello di Donnafugata che è sottoposto alle angherie culturali degli amministratori di turno. Già da qualche anno  in quel parco, che ha visto le eleganti passeggiate della “corte” del  Barone Arezzo, i giochi innocenti delle sue nipoti e forse qualche bacio dato di nascosto  all’intraprendente spasimante d’origine francese ,  si sono susseguite opere di risanamento e restauro assolutamente da contestare, vedi i muretti a secco cresciuti un po ovunque. Oggi dobbiamo riportare l’ultimo scempio che  certamente farà rivoltare nella tomba l’ideatore del giardino più visitato della provincia. Infatti in quella zona, detta” ombrosa”,  con il tempietto rotondo che nella volta riporta le stelle visibili nel  cielo ibleo, si è pensato bene di impiastricciare tutto  con una bella colata di  ghiaia bianca. Non è un intervento positivo. Assolutamente! Infatti c’è un contrasto netto, e troppo visibile, tra la filosofia che animò la realizzazione del parco, orgoglioso dei colori tenui, in sintonia con l’animo crepuscolare del barone. Si pensi che addirittura Corrado Arezzo aveva realizzato una zona con tanto di tomba personale che servisse a ricordargli come la vita terrena fosse limitata. Tornando allo scempio,non sappiamo chi abbia dato  queste indicazioni, tipiche da esperti in costruzioni stradali piuttosto che in restauri di patrimoni culturali, ma l’assessore al ramo del Comune, proprietario dell’immobile, dovrebbe intervenire. Tra l’altro, ironia della sorte, oggi sabato 7 dicembre a Donnafugata si sta svolgendo un incontro   che fa riferimento nel tema ad  Archeolgia ed Architettura come collante del turismo. Probabilmente nessuno degli illustri ospiti ha avuto occasione di notare lo scempio perchè presi dai lavori del convegno ma si spera che, soprattutto le istituzioni, possano intervenire immediatamente. Vorremmo chiedere lumi sulla questione ad esempio al dott. Distefano l’archeologo ragusano,  relatore nel suddetto convegno, che nella scorsa stagione estiva si era più volte reso protagonista di visite guidate del parco di Donnafugata evidenziandole le qualità e quantità delle essenze coltivate, a molti sconosciute, e dei significati esoterici ancora nascosti. Cosa ne pensa il dott. Distefano? Avrebbe autorizzato tali lavori? E ora chi è stato a mettere la firma sul progetto e sulle autorizzazioni relative?  Chissà!

di Direttore07 Dic 2013 14:12
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