Scompare Piero Muscolino: l’uomo della ferrovia.

ferrovieDaniele Pavone, appassionato di ferrovie ci ha inviato questo articolo che pubblichiamo: Nella notte tra il 5 e il 6 settembre è scomparso a Roma l’Ingegnere Piero Muscolino, classe 1938, romano di nascita ma originario di Vittoria, già alto funzionario delle Ferrovie dello Stato, ricercatore e docente universitario (IULM, Politecnico di Milano), scrittore e studioso di storia dei trasporti con decine di libri e di articoli all’attivo, fautore del Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa, attuale Presidente della F.I.M.F. (Federazione Italiana Modellisti Ferroviari e Amici della Ferrovia).

Uomo riservato, dotato di grande competenza ed umiltà, ricordo di lui il suo amore nel condividere l’immenso patrimonio di conoscenze tecniche e storiche sulle ferrovie e tranvie italiane, frutto della passione e della professione che lo hanno accompagnato per tutta la vita: si trattasse di un’aula universitaria, di un congresso, di una riunione o di una semplice chiacchierata a tavola o al telefono, il contesto non importava, contava solo che si parlasse di treni e di ferrovie e dei loro mille pregi e pochi difetti. Grazie alla sua oculata gestione in seno alle Ferrovie dello Stato, si deve la preservazione di tanti mezzi ferroviari storici la cui importanza ai fini culturali e della valorizzazione si è compresa solo in anni recenti: in tal senso significativo più di ogni altro il completamento del Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa, a lui dovuto.

Particolarmente noto ed apprezzato per la sua attività di pubblicista di storia e di tecnica dei trasporti, rimane insostituibile il suo contributo alla ricerca sulla storia delle ferrovie iblee, magistralmente sintetizzato nel libro “Le ferrovie della Sicilia Sud-Orientale”, la cui ultima edizione risale al 2006, presentata in quel di Giarratana in occasione del cinquantenario della chiusura della ferrovia secondaria Siracusa-Ragusa/Vizzini. Impareggiabile e caratteristico il suo stile, fatto di coinvolgenti intrecci fra dati storici, tecnici e aneddoti di vita quotidiana; mirabili poi i suoi racconti di viaggio lungo le ferrovie italiane che conosceva palmo a palmo, con riguardo per il loro contesto paesaggistico e territoriale. Ha curato, tra le altre, la prefazione al libro “Rotaie Vissute” dedicato dal Professor Emanuele Minardo al padre Angelo, uno dei mitici “musi neri” (macchinisti di locomotive a vapore) del deposito di Modica.

Sempre disponibilissimo, non si lasciava mai scappare l’occasione di tornare nella sua terra d’origine dove era immancabile una visita alla sua Vittoria, dove amava recarsi ovviamente in treno, l’unico mezzo di trasporto da lui utilizzato, anche in presenza di alternative più veloci: del resto, come egli stesso ha raccontato nelle sue opere, quella era la Città natale del padre, uno dei tanti ragazzi del ’99 emigrato al Nord a seguito della Grande Guerra per diventare poi un noto ed apprezzato latinista, e proprio insieme al padre e in treno vi si era recato in gioventù per la prima volta, un viaggio evidentemente destinato a lasciare il segno.

Non era contento di quello che aveva visto l’ultima volta che ci siamo incontrati, nel 2008:-“Mamma mia com’è ridotta!”- esclamò non appena apprese dalle mie parole che quel binario che aveva intravisto durante un breve spostamento in macchina nella periferia di Ragusa non era un raccordo abbandonato, ma la sua amata ferrovia Siracusa-Gela. Con Piero Muscolino se ne va dunque un altro figlio della terra iblea conosciuto ed apprezzato in Italia e anche all’estero (notevoli le sue onorificenze in ambito culturale ed accademico), ma spiace che proprio nella sua terra d’origine quella ferrovia da lui tanto amata sembri destinata ormai ad un oblio inesorabile. Daniele Pavone

di Redazione07 Set 2013 01:09
Pubblicità