Sicilia rivoluzionata,

arslargaVia le Province ma non basta. Ora anche i piccoli comuni. Quelli sotto i 5.000 abitanti che in Sicilia sono circa il 60 % del totale. Un’altra delle belle idee di questa amministrazione regionale. Le  aree metropolitane in Sicilia, Palermo, Catania e Messina, potrebbero diventare presto una realtà. Parallelamente all’abolizione delle province, le tre città accorperanno i comuni limitrofi al di sotto dei 5.000 abitanti. Saranno cancellate circa 200 amministrazioni, che diventeranno municipi. Gli  altri enti locali si aggregheranno tra loro creando almeno tre liberi consorzi, le nuove province, come previsto nell’ambito della riforma delle autonomie locali, volta a centrare gli obiettivi dellaspending review.

Per il momento si tratta solo di proposte messe a punto dai gruppi di lavoro convocati dall’assessorato guidato da Patrizia Valenti e consegnate ai capigruppo all’Ars. Si vorrebbe così accelerare l’iter per fare in modo che la legge possa entrare in vigore entro il 31 dicembre. Subito però sono scoppiate le polemiche. Più che altro i timori riguardano il rischio di fare il passo più lungo della gamba. Perplessità maggiori arrivano dalle opposizioni all’Assemblea che sottolineano l’importanza di mantenere la figura del sindaco eletto dal popolo, e anche da parte dei vertici di Anci Sicilia che parlano perfino di  ”follia” e del  rischio di “andare troppo avanti e  generare confusione”. Dal canto suo l’assessore Valenti

di Redazione20 Ago 2013 00:08
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