Sui cieli della nostra patria. Da Windjet a Ryanair

ryanairNon fallirà (almeno per il momento) la compagnia aerea Wind Jet, il cui stop dei voli risale all’11 agosto 2012. La Quarta sezione fallimentare del Tribunale di Catania ha infattirigettato la richiesta di fallimento avanzata dalla pubblica accusa ed ha invece concesso il concordato preventivo per i creditori sulla base delle garanzie presentate dalla società.  Quello concesso dal Tribunale è un concordato di tipo liquidatorio con cessione integrale dei beni, il cui valore contabile è di 129.954.345 euro, ai creditori.  Ai passeggeri, vittime dello stop di Wind Jet, creditori non privilegiati c.d. “chirografi”, andrà il 5% di rimborso del biglietto. La prima riunione dei creditori è prevista per venerdì 19 luglio.  Un consiglio per i viaggiatori Wind Jet: contattare il Commissario nominato dal Tribunale, prof. Mario Libertini, per accertare la propria iscrizione nella lista dei creditori. Novità anche dalla Ryanair che attacca lancia in resta:  “Se il Governo non dovesse accettare la nostra proposta non solo non ci sarà crescita sull’Italia per Ryanair, ma i viaggiatori europei sceglieranno altre destinazioni dove le tasse sono più basse”.  Michael Cawley, deputy chief executive officer di Ryanair, lancia l’ultimatum in vista delle presentazione del piano di sviluppo sul bacino tricolore che questo pomeriggio la compagnia irlandese porterà ai ministri italiani del Turismo e dei Trasporti. “Come 10 mesi fa – spiega Cawley – riproporremo al nuovo Governo il nostro piano per accrescere il turismo e il traffico in Italia e assicurare nuovi posti di lavoro”. Un impegno, che verrà tuttavia messo in piedi, avverte il manager, solo in cambio di “tasse aeroportuali più basse e il ritorno alle tariffe del 2012”. Nello specifico il master plan di Ryanair prevede la creazione di 5 nuovi basi – Comiso, Torino, Venezia, Salerno e Lamezia – e l’avvio delle operazioni da 3 nuovi aeroporti: Crotone, Salerno e Olbia.  Un’avanzata che secondo le proiezioni snocciolate da Cawley permetterebbe alla no-frills di raggiungere entro il 2018 i 37 milioni di passeggeri solo sull’Italia, contro i 24 attualmente movimentati, e portare in loco oltre 13mila nuovi posti di lavoro. (TTG Italia). Il piano della Ryanair ci sembra un pò esagerato visto che non crediamo che con una riduzione di qualche euro di tasse si possa far raddoppiare il traffico passeggeri. Oltre tutto la Ryanair con i suoi metodi arrembanti mette in difficoltà l’intero settore aereo che viene considerato dal viaggiatore una specie di circo a buon mercato. Dove sono i voli a 10 euro? Questo è ormai il ritornello dei turisti fai da te della Ryanair. Per pagare poco bisogna viaggiare senza bagagli e in aeroporti secondari che spesso non hanno l’organizzazione. Oggi a Comiso per esempio non c’è neanche un bus per arrivare in città e non parliamo di un auto in affitto. A rigor di logica non era un’aeroporto per la Ryanair ma siamo certi che lo stia usando per scardinare il sistema italiano immolandolo sull’altare del volo a basso prezzo. Nel giro di 10 anni sono sparite decine di compagnie aeree . Un motivo ci sarà.

di Direttore02 Lug 2013 18:07
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