Le penali per la differenziata

rifiutiLe regole sono regole e come la città paga puntualmente la ditta incaricata della raccolta dei rifiuti è anche giusto che pretenda risarcimenti se non si raggiungono certi obiettivi,  indicati chiaramente nei capitolati d’appalto.  La questione si basa sulla raccolta differenziata che, secondo gli accordi siglati a suo tempo in cambio di un aumento dei pagamenti, prevedevano una penale da incassare dalla ditta incaricata. Ora sappiamo che con nota n.22579 del 18/3/2013 il dirigente del settore ambiente del comune di Ragusa ha aperto una procedura di applicazione della penale per mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata dal 01/04/2008 al 31/3/2011 pari a 1.727.851,68 € , mentre ha già applicato una penale di 51.610,17 € per mancata raccolta differenziata nel 2° semestre 2012.

Da tempo Legambiente  è  intervenuta sulal gestione del ciclo dei rifiuti a Ragusa, denunciandone pubblicamente la pessima gestione, organizzando iniziative pubbliche e facendo proposte concrete di cambiamento e miglioramento. In particolare negli ultimi anni l’Associazione ambientalista ha più volte evidenziato il mancato raggiungimento degli obiettivi di Raccolta Differenziata previsti e quindi la necessità dell’applicazione di una penale alla ditta che svolge il servizio.

Finalmente, dopo anni di insistenti richieste, di silenzi da parte della passata amministrazione comunale, dopo le minacce di querela da parte dell’ex sindaco, l’archiviazione di una querela per diffamazione intentata dalla ditta Busso, le manifestazioni sindacali contro le denunce dell’associazione, un esposto alla Procura della Repubblica di Ragusa, la segnalazione al Commissario Straordinario ed al Collegio dei Revisori dei Conti, Legambiente vede finalmente riconosciuta la correttezza delle sue tesi ed ottiene la restituzione al comune, e quindi ai cittadini, di circa 1,8 milioni di € dovuti dal gestore del servizio rifiuti come penale per aver mancato gli obiettivi di raccolta differenziata. Una lunga vicenda che ha visto inoltre anche un’esposto alla Corte dei Conti presentato da IDV. Alla luce di questi rilievi del dirigente del settore Legambiente si chiede perchè la passata amministrazione non è intervenuta? Bisognava aspettare l’arrivo del commissario straordinario e l’intervento della Magistratura perché i cittadini vedessero riconosciuto il loro diritto al rimborso per i maggiori costi sopportati per conferimenti in discarica e pagati con l’aumento della tassa sulla spazzatura?

Ma per Legambiente la vicenda non sembra destinata a chiudersi qui. Rimane infatti ancora l’ombra (come sembra emergere dalla nota n. 24694 del 26/3/2013 del dirigente del settore ambiente) su eventuali servizi e assunzioni che non sarebbero stati mai autorizzati ma, sembra, regolarmente pagati e su servizi non prestati, quali la mancata apertura per circa un anno e mezzo del Centro Comunale di Raccolta, a seguito del quale non è dato sapere se è stata applicata l’adeguata riduzione del canone contrattuale. L’Associazione ambientalista iblea ripone la massima fiducia nella Magistratura e nella Guardia di Finanza per l’accertamento di tali fatti: in tal caso ci saranno da recuperare altre somme indebitamente erogate.

di Redazione28 Apr 2013 13:04
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