La truffa del ricambio auto

gdf 2Tre soggetti sono stati denunciati per truffa ai danni di una coppia di ispicesi.  Approfittando del buon nome dei coniugi i tre denunciati gli hanno intestato fittiziamente una nota ditta di autoricambi.  La truffa consisteva nel monetizzare le vendite anche on-line e nell’intascare fidi bancari e finanziamenti senza invece onorare i pagamenti e gli altri costi di gestione.  Le indagini nascono dalla denuncia proprio dei due coniugi che circa un anno fa erano stati avvicinati dalla mente del gruppo, S.A. di 57 anni, di origine rosolinese, il quale prospettando delle personali difficoltà familiari ed economiche, e facendo leva sul loro rapporto di amicizia, era riuscito a convincere la donna della coppia truffata a farsi intestare fittiziamente, quale prestanome, un negozio di autoricambi ubicato ad Ispica.  Il tutto era stato curato nei minimi dettagli; infatti, preliminarmente la donna è stata indotta a compiere tutti gli atti necessari per avviare la gestione dell’attività, tra cui la sottoscrizione di fidi bancari e contratti di finanziamento, oltre alla sottoscrizione di assegni, anche in bianco.   Le attività investigative condotte dalle Fiamme Gialle pozzallesi hanno consentito di ricostruire tutti i fatti e gli atti posti in essere dai tre soggetti, sin da subito finalizzati ad ottenere un indebito e ingente vantaggio economico a danno di ignari soggetti adescati in virtù del consolidato rapporto di amicizia preesistente.  In particolare, dopo aver ottenuto la “collaborazione” della donna per il disbrigo delle preliminari pratiche burocratiche necessarie per avviare l’attività, i truffatori, con la complicità di altri due soggetti, nel frattempo entrati in affari, ha tenuto sempre all’oscuro delle loro manovre la donna, amministratore di diritto della società.  La truffa ha cagionato un ingente e grave danno patrimoniale alla donna, facendo cessare  all’improvviso l’attività e trasferendola a Ragusa, appropriandosi anche di tutta la merce in giacenza, pari a circa 60.000 euro e lasciando debiti insoluti ricadenti tutti a carico della donna, per circa 55.000 euro, tra cui finanziamenti non onorati, debiti con INPS, INAIL e numerosi fornitori.   Al termine delle indagini, condotte dal Procuratore di Modica Dott. Puleio, la Guardia di Finanza di Pozzallo ha denunciato i tre soggetti per reato di truffa, oltre che per reati di falso e soprattutto alla coppia di coniugi è stata ricostruita la serenità economica e familiare ridefinendo le effettive posizioni e responsabilità.

di Redazione05 Apr 2013 14:04
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