Ragusa ha un cuore salesiano

Conclusione 50°“L’augurio che oggi voglio farvi è quello di riuscire sempre di più ad aiutare la Chiesa locale, le autorità cittadine a vedere i ragazzi che stanno oltre la siepe, quei ragazzi che non ce la fanno, per offrire loro il pane della comprensione e dell’amore”. Con queste parole don Pier Fausto Frisoli, responsabile dei Salesiani per l’Italia e il Medio Oriente, ha concluso l’omelia della messa in onore di San Giovanni Bosco, celebrata giovedì sera nella parrocchia Maria Ausiliatrice, a Ragusa. Con la celebrazione di giovedì si concludono i festeggiamenti per i 50 anni di presenza dei Salesiani a Ragusa. Un anno intero di celebrazioni iniziate il 29 gennaio dello scorso anno con una solenne concelebrazione presieduta dal vescovo, Paolo Urso. Poi, nel mese di marzo, la visita storica di don Pascual Chavez, nono successore di don Bosco, all’Istituto salesiano di corso Italia. Don Chavez fu anche a Modica e a Noto in occasione dell’avvio dell’iter della causa di beatificazione di Nino Baglieri. In maggio2012 un altro appuntamento, con i salesiani di oggi e di ieri. In agosto la statua di San Giovanni Battista è stata accolta nel cortile dell’Oratorio. “Quando ho detto al Rettor Maggiore che stavo venendo a Ragusa – ha detto don Frisoli nell’omelia – un sorriso si è stampato sul suo volto, ricordo della bella accoglienza che ha ricevuto in questa città poco meno di un anno fa. Adesso sono contento di essere io a concludere con voi l’anno di festeggiamenti per questo bel traguardo. Ragusa ha un cuore salesiano, è questo quello che ho subito capito stando qui con voi”. Prima della messa, un momento celebrativo all’esterno della chiesa, dove da qualche anno è stata sistemata una statua di don Bosco. Al santo dei giovani, famiglie, bambini, ragazzi e giovani, hanno offerto simbolicamente un fiore con un messaggio. In serata, infine, in teatro, la tradizionale festa organizzata dai gruppi dell’Oratorio e dalle famiglie.

di Redazione01 Feb 2013 12:02
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