A Comiso continuano le indagini dei CC dopo l’accoltellamento

carabinieri-300x200Ci sono degli sviluppi sul caso dell’accoltellamento avvenuto a Comiso nel pomeriggio di sabato. Mentre il 43 enne Vincenzo Argentino, coniugato, operatore ecologico, arrestato nella giornata di ieri dai Carabinieri della Stazione di Comiso si trova presso la Casa Circondariale di Contrada Pendente a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea, i militari stanno ricostruendo tutti i movimenti effettuati dalll’uomo dalle ore 15,00 di ieri fino al momento dell’arresto avvenuto intorno alle ore 18,00. La versione fornita dall’Argentino appare in alcuni tratti assai lacunosa sia circa l’arma utilizzata per commettere il delitto nonché per il movente. Si attende infatti che venga sciolta la riserva per le condizioni del cognato. Solo allora sarà possibile, tramite l’analisi del referto del chirurgo che ha proceduto al delicato intervento, analizzare la forma dei fori d’entrata delle ferite viscerali (addome e schiena) e da difesa (braccia) e quindi comprendere se si sia trattato di una ferita da punta o da taglio, in modo da indirizzare meglio la ricerca dell’arma da parte dei Carabinieri. Potrebbe duqnue trattarsi di un punteruolo o un coltello ma l’uomo arrestato non è stato in grado di riferire nulla di più preciso in merito limitandosi a dire che si trattava di un lamierino ma che non era in grado di descriverlo. Inoltre gli addetti ai rilievi scientifici della Compagnia di Vittoria stanno ripercorrendo tutti i luoghi frequentati dall’Argentino, già perquisiti ieri dai militari di Comiso. Si cercano tracce ematiche lasciate dall’arrestato dopo l’accoltellamento ma anche qualsiasi altro elemento utile per risalire all’esatta dinamica dei fatti. Già ieri al momento dell’arresto i Carabinieri di Comiso avevano sequestrato la giacca della tuta indossata da Vincenzo Argentino in quanto presentava una presunta macchia di sangue sulla manica sinistra. Dopo il repertamento ed in seguito alla autorizzazione da parte del P.M. di turno D.ssa Monica Monego della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, la giacca verrà inviata al Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Messina per le analisi del caso. Sul luogo del delitto in Via Generale Girlando nei pressi dell’abitazione di A.G., erano stati rinvenuti frammenti di vetro riconducibili all’autovettura utilizzata dall’Argentino per portarsi sotto casa del cognato, appartenenti al lunotto posteriore, che da quanto raccontato dall’Argentino sarebbe stato frantumato dalla vittima prima dell’aggressione. In merito al movente, dopo aver ascoltato almeno una decina di parenti e amici sembrerebbe si sia trattato di un problema di origine familiare, sempre più spesso alla base di malesseri che sfociano poi in delitti efferati come quello di ieri. La ricostruzione delle effettiva dinamica e delle reali motivazioni sarà completa solo dopo che la vittima sarà in grado di essere sentita da parte dei Carabinieri.

di Redazione06 Gen 2013 20:01
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