Un euro tutto incluso!

Se la tassa di soggiorno viene paragonata alle gabelle del medio evo quando ad esempio si pagava un tot per entrare nelle mura della città allora hanno ragione gli albergatori. Così come è accaduto in una delle capitali del turismo come Rimini dove gli operatori si sono letteralmente ribellati giudicando “questa tassa indegna, fuori dal tempo” Gli albergatori non la vogliono dichiarando “In un periodo così disastroso per il turismo, dove abbiamo subito tutti circa un 20 – 30% di mancate presenze, la strategia di un Comune in difficoltà dovrebbe essere quella di aiutare i nostri turisti. E invece cosa facciamo? Gli facciamo pagare una tassa”. Dunque se la prendiamo così è davvero una fatica inutile parlare con chi invece dovrebbe dare il proprio contributo sulle diverse forme di utilizzo della stessa. Ma se invece affrontiamo l’argomento con un altro spirito le cose cambiano radicalmente. La categoria degli albergatori della zona di San Vito lo Capo, in Sicilia dunque, insieme al comune e in modo propositivo, hanno lanciato uno slogan molto interessante del quale vi diamo contezza attraverso il volantino che pubblichiamo: Un euro tutto incluso. Come vedete la tassa diventa  

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un contributo da parte dei turisti a migliorare i servizi offerti in città. E così c’è il trenino, la spiaggia , le manifestazioni, il parco giochi e tutto l’altro elencato. Ci sembra un modo molto civile di affrontare la questione. Non è un balzello ma un sistema per dare di più. probabilmente a Rimini tutte queste cose offerte a San Vito le hanno già e quindi temono che i soldi, che saranno certo tanti di più di quelli di Ragusa, servano a fare la fognatura o ad asfaltare le strade. A Ragusa la tassa era stata pensata già nel 2007 all’interno di un progetto sulla promozione turistica. Ci sono voluti 5 anni per arrivare alla reale istituzione della tassa ma nella fase finale della sua approvazione è stata in qualche modo stravolta. Infatti mettendo nel regolamento tutte le voci possibili con la dicitura “finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli per migliorare la promozione e la fruizione dei siti di interesse turistico e culturale, con i relativi servizi di informazione ed intrattenimento, si è dato praticamente l’autorizzazione ad impiegarli come si vuole. Si può infatti negare che sia attività turistica lo spettacolo in piazza o la mostra culturale? Dunque tutto legittimo ma non certo turisticamente etico. La nostra città non ha praticamente mai investito in campagne pubblicitarie vere e proprie a livello nazionale ed internazionale. Oggi che tutto il settore è in crisi bisogna utilizzare i vecchi e nuovi sistemi per cercare dello spazio vitale. Non è una sorpresa per esempio che i turisti inglesi e tedeschi viaggino solo dopo aver letto una guida Lonely Planet o consultato alcuni siti. Sarebbe ipotizzabile prevedere un investimento in questo settore? Sarebbe ipotizzabile pensare a delle campagna di comunicazione orientata ai mercati esteri, con particolare riferimento alla incentivazione delle tratte aeree con compagnie di bandiera e low cost in vista anche di Comiso? In tal modo saranno favorite le destinazioni turistiche siciliane e iblee organizzando i flussi e i vettori, come già positivamente verificato attraverso i risultati conseguiti da località concorrenti. Si possono nell’ambito della promozione organizzare alcuni work shop dedicati alle compagnie aeree, nei loro paesi? Con 400 mila euro, pur restando la necessità dell’intrattenimento che diciamo dovrebbe essere pensato con altri fondi, se non pensiamo alle attività di promozione la cifra resterà sempre la stessa perchè a crescere saranno le località concorrenti nel Mediterraneo.

di Redazione03 Dic 2012 13:12
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