Il problema sono i soldi

arslargaSi è aperto il dibattito a Palermo, tra i nuovi eletti all’Assemblea Siciliana ma anche tra tutti i politici in genere. Chiedere a gran voce la riduzione degli stipendi per i parlamentari, oppure restituire un ipotetico rimborso elettorale, è solo propaganda considerando il fatto che a votare questi provvedimenti dovranno essere proprio quelli interessati in prima persona?

La mossa dunque dei 5 stellati, non vogliono essere chiamati grillini, fa discutere. Grande Sud la chiama una pupiata e gli altri si accodano. Diverso invece il pensiero dei cittadini siciliani, che la considerano la prima mossa di una “rivoluzione”. Ma veniamo ai fatti: il rimborso elettorale in verità non è mai esistito, nel senso che i partiti in sede regionale non lo hanno mai visto e neppure le segreterie provinciali. Se ne sono spesso lamentati i rappresentati dei partiti in periferia, che sentono parlare di rimborsi miliardari per le sedi centrali, ma mai un cent è arrivato ai candidati eletti e non eletti. Dunque restituire soldi che non avrai mai è senza dubbio un bel gesto, ma solo quello. Ma c’è un lato positivo se questa restituzione viene approvata in sede legislativa regionale, allora si! Perchè sarebbe la regione a non sborsare questi soldi, che potrebbero essere usati per fini istituzionali. Dopo questa tornata elettorale dovrebbero essere distribuiti ai partiti 6 o 7 milioni di euro che servirebbero in altri capitoli. C’è poi il problema della riduzione degli emolumenti. Sempre i 5 stellati, all’indomani dei risultati, hanno gridato ai quattro venti che lo stipendio dei deputati doveva essere portato a 2.500 euro. Di questo non si parla più perchè, onestamente, era una cifrà troppo bassa per un incarico, gratificante senza dubbio, ma pieno di oneri e responsabilità oltre che di spese. Dipasquale ieri è tornato alla carica, anche se in modo generico. Lui dice : “riduzione degli stipendi”, ma non dice quando e come. Il segnale però è chiaro se c’è guerra si fa su tutti i fronti e di questo gli uomini di Sala d’Ercole devono tener conto. Via le auto blu dei gruppi. Poca roba, perchè a quanto pare il bello sta nei fondi che vanno ai gruppi. Alla Regione si spendono quasi 200 milioni di euro per far funzionare la macchina parlamentare, e di questi una bella fetta va proprio ai gruppi per alimentare un pò di clientela, pagare qualche vizietto e così via. Nel Lazio sembra che su questo argomento fossero dei veri professori. Ma anche la storia della riduzione dei fondi ai gruppi cozza con l’organizzazione generale. Dunque cosa accadrà? Secondo noi gli stipendi verranno appena ritoccati, forse un migliaio di euro per la faccia. I fondi ai gruppi: idem! Per le auto blu invece c’è speranza. Dipasquale lo ha già fatto a Ragusa andando in giro con la Fiesta rossa. Lui forse ci crede, ma dovendo andare avanti e indietro nella caotica Palermo senza l’auto blu con il lampeggiante si ritorna ad essere cittadini normali e a qualcuno non piacerà. Comunque sono tutte parole in attesa del nuovo governo di Crocetta. Il problema sembra davvero difficile da risolvere.

di Redazione16 Nov 2012 09:11
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