Il candidato Lucifora

luciforaUn’apertura sul filo della memoria quella che ha caratterizzato la presentazione, avvenuta ieri a  Torre del Sud di Modica, della candidatura di Antonello Lucifora alla regionali 2012 nella lista di “Nello Musumeci Presidente”.  L’illustrazione di un percorso autobiografico, fatta di fronte ad un affollato uditorio di amici e simpatizzanti,  per raccontare, sull’emozione del treno della vita, fatti, avvenimenti con qualche aneddoto per dire chi è Antonello Lucifora come persona e imprenditore  e per dimostrare che tutto vale un sacrificio.

Lo spendersi giorno dopo giorno per costruire progetti e cogliere, con la diligente collaborazione degli amici, di ieri e di oggi, e dei compagni di viaggio, obiettivi che devono avere su tutti un valore, soprattutto quello immateriale di elevare e far crescere socialmente e culturalmente la società in cui viviamo rendendo una migliore qualità della vita.

Ed è quella stessa missione che Antonello Lucifora intende proporre all’elettorato, soprattutto quello che ha deciso, sottovalutando l’errore che si sta per  commettere, di astenersi dal voto lasciando così agli altri il potere di decidere per tutti.

Lo ha fatto servendosi della proiezione dello sketch cult di Totò e Peppino in Piazza Duomo a Milano quando  chiedono informazioni per raggiungere un teatro ad un basito vigile urbano  dal quale pretendono di  sapere: “ Dove vogliamo  andare?”

Qui l’informazione è quella di capire e sapere dove  la Sicilia e i siciliani vogliono andare e con chi .

Antonello Lucifora lo ha sottolineato agli amici, donne e uomini di ogni categoria sociale, che è necessaria una programmazione di cose da fare che va guidata all’interno di un contenitore di riferimento che abbia come obiettivo finale quello di trasformare la Sicilia delle emergenze e della disperazione quotidiana in un’isola normale fatta di gente che vuole vivere in modo normale, dove cioè i cittadini possano pretendere diritti e servizi a misura di una società civile e avanzata ed è per tale ragione che sono decisive le scelte sulla formazione ( non si capisce perché Enna debba rivendicare il quarto Polo universitario siciliano e non costruirlo su Ragusa che ne ha tutti i numeri) e sulla innovazione che per l’impresa, edile – dove si è concluso un ciclo che ha reso servigi all’economia del territorio, ed agricola, forza economica secolare  formidabile oggi in piena crisi, sono riferimenti indispensabili per stare e crescere sul mercato.

“ Il discorso sulla formazione e la innovazione è fondamentale perché mette in sintonia, commenta Antonello Lucifora, le istituzioni con i centri del sapere che sono le Università e i centri di eccellenza isolani. Avremo sicuramente bisogno dei nostri cervelli. Gli straordinari ragazzi di casa nostra, invece di varcare lo Stretto, servono alla Sicilia per fare crescere oltre i comparti classici di cui abbiamo parlato anche il turismo praticato in forme avanzate e moderne quello determinerebbe  ricchezza e progresso alla provincia di Ragusa che presenta un potenziale enorme sotto questo punto di vista. C’è necessità di programmare e pianificare soluzioni che trovano in una politica seria dell’ambiente ( insopportabile la presenza di discariche a cielo aperto nel territorio soprattutto modicano) che tuteli il paesaggio e  con esso il fascino incomparabile delle nostre architetture fonti primarie di un richiamo sempre più crescente e qualificato di visitatori.”

di Redazione09 Ott 2012 08:10
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