Jessica? Chi è costei?

jessicaJessica non è il nome di un’avvenente ragazza magari minorenne ( nella foto Sara Jessica  che non ha nessun  riferimento all’articolo) ) che presta le sue attenzioni a qualche politico scatenando polemiche ed indignazione. Si tratta invece di progetti con fondi europei che, forse a causa di un mome così esotico ed affascinanate, riescono  comunque a far nascere  discussioni e dichiarazioni al vetriolo. L’ex assessore Calvo per più anni  ha detto a tutti, in convegni, programmi tv etc etc, che almeno un centinaio di milioni di euro sarebbero confluiti nelle casse comunali grazie a questo progetto Jessica che fa riferimento ad interventi nei centri delle città. Ultimamente, e lo si capisce in tempo di elezioni, sempre l’ex assessore aveva accusato l’ammnistrazione di aver fatto perdere, a causa della incapacità degli uffici competenti,   ingenti somme per  Ragusa. Oggi, forse perchè stufo di tutta una serie di illazioni ed accusa mal spiegate, l’assessore Cosentini ha fatto pubblicare una sua nota nella quale si fa piena luce sulla vicenda non risparmiando le valutazioni negative sul suo ex compagno di giunta. Ecco il contenuto della nota di Cosentini:  Cominciamo con il dire che l’ex assessore, nel periodo in cui aveva la delega ” alla città”  aveva il compito di  portare avanti l’iniziativa relativa a progetti finanziabili con i fondi Jessica.  Lo stesso ha prodotto, in due anni e  grazie all’aiuto della società Ecosfera spa,  ( forse ben pagata aggiungiamo noi della redazione)  solo annunci ad effetto senza nessun risultato. I progetti di cui parla  non sono altro che l’individuazione di poli di attrazione su cui intervenire con progetti di rigenerazione urbanistica. Di questo dobbiamo ringraziare le associazioni di categoria, gli ordini professionali e non per ultimo il nostro ufficio tecnico comunale che hanno contribuito alla stesura di un “masterplan” di principio, non certo Calvo che in qualità di coordinatore responsabile, nominato dall’Amministrazione, contrariamente a quello che afferma, non ha portato avanti il progetto dal punto di vista procedurale e politico-amministrativo. Aggiungo, inoltre che il dr. Carbonaro, citato nelle note di protesta di Calvo, responsabile dei fondi Jessica presso la Bei,  non è venuto solo due volte in Sicilia, ma ha tenuto, insieme con altri professionisti, più di una conferenza di informazione sull’argomento, sia a Palermo sia a Catania.  Se  l’ex assessore  fosse stato presente ai convegni (e se era presente forse non ha inteso gli argomenti), si sarebbe reso conto che lo scopo del dr. Carbonaro era certamente quello di illustrare l’ingegneria finanziaria legata ai fondi Jessica ma soprattutto la procedura di accesso ai finanziamenti. Procedura forse troppo complessa per il coordinatore responsabile Calvo che non l’ha seguita affatto. Mi è stato inoltre contestato di non avere esplorato i criteri di ammissibilità. E chi lo doveva fare se non il coordinatore responsabile Gino Calvo? Prova ne sia che il primo criterio di ammissibilità era la verifica dell’inserimento degli interventi proposti o da proporre nei piani integrati di sviluppo, i cosiddetti Pist, e nei piani integrati di sviluppo urbano, i cosiddetti Pisu, così come più volte ribadito nei convegni organizzati in materia dalla Regione Siciliana con l’apporto di specialisti di settore compresi il dr. Carbonaro ed i consulenti della società Ecosfera spa di cui Calvo si serviva. Tutto questo non è stato fatto da Calvo perché non sapeva di cosa si stava parlando: altrimenti avrebbe inteso che i progetti, per poterli inserire nei Pisu e nei Pist, dovevano avere un grado di progettazione avanzata comprendente il “Piano economico e finanziario del progetto”. La verità è che il progetto, ai tempi di Calvo, è rimasto per lungo tempo allo stato embrionale e non poteva andare avanti proprio per mancanza di competenza nella coordinazione. Per fortuna, l’Amministrazione comunale ha potuto presentare i Pist ed i Pisu nei quali sono stati inseriti, opportunamente, dei progetti di ristrutturazione urbana con livelli di progettazione congrui i quali sono stati giudicati ammissibili a finanziamento a fondo perduto per un totale di circa 20 milioni di euro e che potranno essere integrati con progetti “jessicabili”. Concludo riflettendo sul fatto che la campagna elettorale incombente fa uscire dal letargo i cosiddetti soggetti politici (sic!) che spesso perdono ottime occasioni per stare zitti e non stancare la gente che di queste polemiche ha le tasche piene mentre se le ritrova vuote per le scellerate politiche regionali e nazionali”.   Alal fine della stopria, però, sempre noi della redazione vorremmo sapere se di questa Jessica ci si può fidare insomma se a parte il nome che evoca splendidi momenti di relax questi fonsi arriveranno, come, quando e quanti,. Soo così si potranno dare risposte a chi, proprio  per esigenze elettorali, oggi si affida a proteste improponibili.

di Redazione06 Ago 2012 12:08
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