Truffe immobiliari, in cinque agli arresti domiciliari

fallicaTruffavano ignari compratori, emettevano assegni scoperti o non incassabili, vendevano immobili che non sarebbero stati realizzati, e formavano atti di compravendita falsi.

Associazione per delinquere finalizzata alla truffa i reati contestati a cinque soggetti di fatto residenti tra Modica e Ragusa.

L’operazione scattata alle prima luci dell’alba è l’ultimo capitolo di una indagine compiuta dai Militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Modica diretti dalla Procura della Repubblica di Modica guidata Dott.Francesco Puleio.

Gli illeciti erano stati posti in essere in un arco temporale di quasi cinque anni dall’anno 2006 al 2011. Le indagini svoltesi nell’arco di un anno dai militari della Guardia di Finanza di Modica hanno permesso di ricostruire il meccanismo criminoso anche attraverso numerose perquisizioni e l’analisi dei flussi finanziari che derivavano dalle compravendite.

La consorteria criminale, attraverso diverse società alcune delle quali gestite per mezzo di prestanomi, infatti, acquistava immobili i quali venivano pagati con assegni di fatto mai incassabili, emessi attraverso un meccanismo piuttosto comune nelle truffe sui pagamenti. Tali assegni infatti, venivano di fatto consegnati carpendo la buona fede dei creditori, ma recavano una firma diversa dal titolare del conto corrente, risultante essere spesso egli stesso un mero prestanome. Conseguentemente gli istituti bancari non eseguivano il pagamento del relativo assegno che veniva quindi protestato. Le vendite invece erano fittizie, i compratori venivano convinti a sottoscrivere preliminari o atti di vendita ma i relativi immobili non venivano mai consegnati, o ceduti solo sulla carta, in uno dei casi.

Nella lente degli inquirenti i lavori per l’edificazione dell’immobile non erano neanche iniziati.

La truffa riguardava peraltro anche la ristrutturazione di taluni immobili che venivano effettuati da ditte le cui fatture non vennero mai del tutto pagate utilizzando un meccanismo analogo a quello visto in precedenza.

Tra gli illeciti contestati anche una truffa nell’acquisto delle quote di una società che gestiva una nota discoteca della provincia Ragusana.

Nel corso delle indagini gli stessi avevano peraltro tentato di sviare le indagini della magistratura con atti e documenti nonché dichiarazioni false, le quali venivano esibite da una dipendente di una delle società coinvolte.

Cinque soggetti: Giovanni CONTI ,Carmelo NOBILE, Cristina CONTI, Lisa PERSIANI,Maria CAMPO, sono stati posti agli arresti domiciliari da questa mattina, poiché in capo agli stessi oltre che gravi indizi di colpevolezza e il rischio della reiterazione del reato veniva riconosciuto il pericolo di inquinamento delle prove.

di Redazione03 Ago 2012 15:08
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